A Sambuci si svolgono molte feste più o meno importanti ma la Sagra della polenta è in primis l'evento che più richiama l'attenzione non solo dei locali ma anche dei turisti. La Sagra si svolge l'ultima domenica di ottobre e coincide con i festeggiamenti organizzati dal paese per il patrono di Sambuci, S. Celso martire, le cui reliquie sono custodite nella chiesa di S. Pietro ubicata nella zona alta del paese, poco sotto il castello Theodoli.
Molto suggestivo il sito dove si svolge la polentata: Piazza di Corte, circondata dal verdeggiante parco di Villa Theodoli e con la sagoma del castello che si staglia poco lontano. I cuochi locali provvedono a cuocere lentamente in paioli di rame, girandola a mano, la polenta che poi viene condita col sugo, una spolverata di pecorino e servita accompagnandola con salsicce e spuntature di maiale. Il tutto è accompagnato da un buon bicchiere di vino rosso.
La polenta, piatto semplice e veloce da allestire in quanto il fuoco nei camini era sempre acceso, era il tipico piatto contadino basato sulla farina di granturco, coltivata nel proprio campo, macinata al molino più vicino e mangiata scondita tanto le finanze familiari allora erano magre.
Solo raramente e in occasioni speciali veniva condita con sugo di carne e accompagnata da verdure. La polenta era primo, secondo, contorno e sostituiva anche il pane.
Sfamava le tante bocche che costituivano le famiglie di un tempo, saziava e costava poco. Poi con la modernità, l'industrializzazione le cose sono cambiate e i campi sono stati a poco a poco abbandonati per andare a lavorare in città. Così la polenta è stata declassata da piatto principale ed è quasi scomparsa dalla quotidianità delle tavole italiane ma ciò ha contribuito anche al suo rilancio. È divenuta ricercata e condita in mille modi anche se il piatto classico è polenta al sugo di salsicce e spuntature.
La Sagra è allietata da spettacoli musicali e da una rievocazione storica in costume che si tiene all'interno del castello Theodoli.
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