Nel granaio (utilizzato per fare convegni) della Tenuta del Castello di Passerano sono conservati due grandi sarcofagi di dimensione diversa insieme a due molto piccoli provenienti tutti dalla necropoli arcaico-repubblicana in località Corcolle - Colle S.Angeletto in cui ancora oggi nel 2015 si continua a scavare. Purtroppo i finanziamenti annui sono molto limitati e sono appena sufficienti a mandare avanti i lavori di scavo di un mese (a fatica si riescono a portare alla luce 15/20 tombe). In un primo tempo si era pensato infatti di trasportarne nel granaio predetto in gran numero, ma la grande spesa di trasporto e il loro enorme peso (il che comporta la possibilità di danneggiarli) ha fatto sì che si sia deciso di lasciarli in loco.
I sarcofagi sono in lapis gabinus, un tufo litoide con numerose scorie, simile al peperino, proveniente da cave nel territorio dell'antica Gabii lungo la via Prenestina ma anche dal Tuscolo. Tale pietra fu utilizzata soprattutto a partire dal II sec a.C. essendo molto resistente e ignifuga. Con tale pietra infatti fu fatto nel foro di Augusto a Roma l'altissimo muro perimetrale alle spalle della piazza porticata sul cui lato breve dominava il tempio dedicato a Marte Ultore (inaugurato nel 2 a.C.) per impedire che gli incendi dalla Subura (vasto e popoloso quartiere dell'antica Roma, abitato da sottoproletariato urbano che viveva in condizioni miserabili) si propagassero nel foro.
I due grandi citati sarcofagi, ma di dimensioni diverse (distinzione del rango più o meno alto del defunto), erano "di famiglia" ovvero della gens che li riutilizzava all'occorrenza. Di forma squadrata, semplicissimi, hanno la copertura a doppio spiovente in tufo.
I due sarcofagi piccolini invece sono stati trovati nella tomba CXXII (IV-III sec a.C), una piccola tomba a grotticella costituita di un breve dromos con gradini molto ripidi, racchiusa da un lastrone di tufo, entro il quale erano collocati due piccoli sarcofagi o urne sempre in peperino.
Il primo ha i peducci agli angoli, leggermente rastremato verso l'alto e rifinito ai lati maggiori. È stato rinvenuto vuoto.
Il frammento di coperchio a doppio spiovente è stato recuperato dall'empimento della tomba.
L'altro sempre con peducci agli angoli, rifinito con spina di pesce in uno dei lati maggiori, conteneva frammenti di ossa di adulto e conserva due coppe emisferiche in vernice nera, stampigli radiali e palmette sul fondo.
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