Ad Agosta, paesino situato nella valle dell'Aniene, la seconda domenica di agosto viene celebrata la "Sagra della rana e del fagiolo Regina".
In passato gli Agostani erano noti nel territorio per la loro grande passione culinaria: cucinare le "ranocchie" ovvero le rane.
Questi anfibi, un tempo assai numerosi nei fossi e negli acquitrini della sottostante pianura, facevano una morte orrenda: venivano presi e spellati ancor vivi, poi si procedeva a cuocerli fritti dorati (quasi sempre) o con il sugo.
Come si catturavano?
Con una lunga canna che portava legato, all'estremità, uno spago da cui si faceva penzolare, come esca, una lumaca "nudacchia", ovvero privata del guscio. Era quindi molto facile reperire le rane che prendevano il sole seminascoste tra le erbe acquatiche. Quando l'esca calava davanti ai loro occhi, l'afferravano ed era allora che il "ranocchiaro" con una mossa fulminea sollevava la canna e con essa lo spago attaccato e naturalmente la rana che aveva ingoiato la lumaca.
A questo punto subentrava l'aiutante del "ranocchiaro" che prontamente si impossessava della rana, spezzandole le anche per non farla più scappare e la depositava in un secchio in attesa di prendere altre sventurate rane. Occorreva molta esperienza e velocità e in questo gli Agostani erano imbattibili; erano infatti soprannominati appunto "ranocchiari".
Questo termine era utilizzato anche per indicare il patrono del paese di Agosta, S.Agostino. Attualmente il numero degli anfibi è di molto diminuito per via dell'inquinamento dei fossati.
L'altro festeggiato della Sagra è il fagiolo autoctono "Regina", che, tra tutti i legumi, era in passato quello maggiormente coltivato nel territorio agostano essendo un alimento di sostentamento molto nutriente e facilmente conservabile. In genere veniva cucinato al sugo o anche lessato, quindi condito con olio, sale e aromatizzato con la "cipolletta" fresca.
In occasione della Sagra si può gustare un piatto di fagioli "della regina" cucinati al sugo o in bianco e una porzione di rane fritte. Tali piatti in genere sono presenti a pranzo e a cena, presso gli stand gastronomici; il tutto è innaffiato da un buono e fresco vino locale. Tra gli intrattenimenti: la "corsa delle ranocchie", che gli agostani erano soliti organizzare a Piazza San Nicola nelle assolate mattinate estive.
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