Salendo per Via Cadorna si giunge in Piazza S.Andrea sulla cui sinistra si staglia il Palazzo del Seminario e la Basilica dedicata al Santo omonimo. Nel 1773 si ideò di costruire un nuovo luogo di culto ampio ed accogliente; nel maggio del 1776 i lavori iniziarono e si conclusero sommariamente nel 1789. Il tempio fu consacrato da Pio VI il 22 Maggio del 1789 con gran pompa tanto che la cerimonia durò ben sei ore. A ricordo dell'evento il papa fece coniare una medaglia d'argento. La chiesa quindi risale al XVIII secolo e si affaccia sulla piazza omonima; è molto facile da trovare perché è obbligatorio passarvi davanti se si vuole andare ai Monasteri.
La costruzione sacra è opera di P. Camporese il Vecchio. Quando tuttavia Pio Vi consacrò il tempio il prospetto principale era ancora allo stato rustico mentre l'attiguo seminario era stato edificato solo su due piani (ne mancavano altri cinque; il seminario completato fu inaugurato il 13 novembre 1796). Pio VI affidò il compito di portare a termine entrambi i lavori all'architetto C.Colombi di Merate il quale apportò alcune modifiche al primitivo progetto del Camporese dando alla facciata un tocco di neoclassicità.
Il prospetto infatti è diviso in due piani sovrapposti su una scalinata posta alla base e terminanti con un timpano triangolare. Sei colonne e tre grandi portali (enorme quello centrale) caratterizzano il piano inferiore mentre quello superiore ha quattro colonne con capitelli ionici ed al centro una balaustra adornante la loggia delle benedizioni. Da questa Gregorio XVI e Pio VI e vari cardinali benedissero la popolazione sublacense in varie occasioni. Bello il cornicione sotto cui si leggono delle iscrizioni latine dedicate a S.Andrea. Un enorme stemma di Pio VI domina il centro del timpano. Due celle campanarie, con al di sotto due orologi (uno indicante l'ora "romana", l'altro quella di moda "giacobina") si stagliano lateralmente al prospetto. L'interno è a tre navate, con pianta a croce latina ed è in stile neoclassico. Le cappelle laterali sono arricchite da preziose opere del XVIII sec. La concattedrale custodisce dipinti di S. Conca, di C. Unterberger, di A. Cavallucci e di Guido Reni; c'è perfino una tavola, attribuita ad un allievo di Raffaello, raffigurante il Salvatore. Di ottima fattura è il Crocifisso ligneo del XVI sec. In seguito ai bombardamenti verificatisi nel corso della seconda guerra mondiale, la chiesa fu quasi completamente distrutta; fu ricostruita negli anni Cinquanta secondo l'originario progetto.
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