Il Ponte Scotonico o Scutonico, chiamato Stratonico dall'Olstenio, prende il nome dal latino scutum, scudo, essendo le basole che pavimentano la strada simili a grandi scudi.
Si tratta di un ponte romano, in particolare risalente al periodo repubblicano, largo oltre sette metri, con un diametro dell'arco di circa otto metri. Fu restaurato dall'imperatore Nerva nel 97 d.C. insieme alla via consolare, Valeria. Esso infatti faceva parte della Valeria Nova, variante della Valeria Vetus.
Qui, secondo antiche leggende, erano solite riunirsi per i loro riti le streghe.
Il ponte è situato ad est del territorio rovianese, al km 58 dopo il bivio per Arsoli. Si presenta ancora integro assieme a un buon tratto della strada basolata "a schiena d'asino" di calcare locale. L'ottimo stato di conservazione è dovuto al lavoro di recupero, salvaguardia e valorizzazione reso possibile grazie agli studiosi locali, in particolare ad Artemio Tacchia, e agli archeologi M.G. Fiore e Zaccaria Mari, al finanziamento della Provincia di Roma nell'ambito degli "Interventi di restauro di beni storico-artistici e archeologici", ai due interventi (2000 e 2001) di consolidamento da parte della Soprintendenza Archeologica per il Lazio.
Il progetto per la musealizzazione e la valorizzazione turistica del ponte è stato redatto dall'arch. F. Santini.
Il ponte fa parte del percorso "Ponte Scotonico", una passeggiata di circa 5,1 km, che costeggia un tratto del fiume Aniene e dove possono avvistare inoltre i resti delle "Mura Poligonali"e i ruderi del convento di S.Maria dell'Oliva.
Per chi volesse saperne di più sull'argomento rimandiamo alla lettura di Aequa, n. 8/2002 e n. 17/2004 e a "Nuove scoperte al ponte Scotonico di Roviano" di Zaccaria Mari e Artemio Tacchia che si può leggere sul sito http://www.aequa.org/Roviano.asp
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