Fra le sagre che si tengono nel nostro territorio nei primi mesi dell'anno, una delle più famose è senz'altro la Sagra della Braciola di Camerata Nuova, piccolo borgo montano immerso nel verde all'interno del Parco Regionale Naturale dei Monti Simbruini.
L'evento, organizzato ogni anno nel mese di gennaio dalla Pro Loco di Camerata Nuova, è l'occasione per ricordare il terribile incendio che il 9 Gennaio 1859 distrusse l'abitato di Camerata Vecchia, di cui ormai non restano che ruderi. Seppur siano riportate in proposito diverse ipotesi, la versione ufficiale è quella riportata nella lettera di richiesta di aiuto di don Antonio Fiori verso l'abate di Subiaco. Quel giorno funesto un abitante di in una delle case poste nel punto più basso del paese, era intento a cuocere nel suo camino della carne di maiale, ucciso proprio in quei giorni.
Il fuoco, probabilmente sovralimentato, propagò le fiamme al tetto della casa, costituito da assi di legno, e da qui, aiutato dal forte vento di maestrale, divampò per tutto l'abitato distruggendo l'intero paese e provocando anche la morte di sette persone.
A nulla valsero i tentativi di spegnere le fiamme da parte degli abitanti dei centri vicini (in particolare Cervara e Rocca di Botte) accorsi in massa. Fra questi anche il pittore svizzero August Weckersser, dalla cui tragedia trasse ispirazione per la realizzazione del quadro "Brand im Sabinergebirge" (Incendio nei monti della Sabina), oggi esposto in Svizzera nel Museo di Ognissanti di Schaffhausen. Nel dipinto si vede la fuga di donne, bambine e uomini con in lontananza l'abitato di Camerata Vecchia mentre brucia. A destra si vede la figura del sacerdote che conforta gli sfollati mentre sulla sinistra due donne espongono sotto la croce della Passione un bambino miracolosamente salvato dall'incendio. Un cane e qualche pecora completano l'opera, dando il senso pieno della tragedia che si consumò quel fatidico giorno.
Secondo un'altra ipotesi invece la distruzione del paese fu il risultato di un compromesso raggiunto tra Stato Borbonico e Stato Pontificio per risolvere una secolare questione di confine e per eliminare una delle roccaforti del brigantaggio tra i due stati (basti pensare che nel 1709 furono necessarie oltre 2000 guardie papaline per stanare,con enorme fatica,il brigante Scarpalegia).
Comunque siano andate le cose, i "cameratani", abitanti di Camerata Nuova, sorta più a valle, a 850 m.s.l., si sentono ancora legati al loro vecchio paese di cui residuano ormai solo vecchi ruderi abbandonati, posti più in alto, a 1220 metri sul livello del mare.
Per questo, ogni anno, gli piace ricordare quella "braciolata" finita male organizzando un evento che tutti gli appassionati di enogastronomia non possono mancare, in cui sono protagoniste le squisite braciole di castrato arrostite su un'enorme graticola distribuite alle migliaia di visitatori che accorrono ogni anno.
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