Il monumento più antico di Anticoli - si vorrebbe addirittura farne risalire la fondazione nell'XI sec.- è senz'altro la chiesa di San Pietro. Si trova in un angolo della Piazza delle Ville, verso la parte nuova del paese. Tale luogo di culto, molto più bello della chiesa di Santa Vittoria essendo più decorato ed avendo un'architettura più elegante, ad un certo punto non fu più frequentato dagli anticolani per cui iniziò il suo degrado fino al crollo di gran parte della copertura a capriate essendo la chiesa stata esposta a piogge e umidità il che rovinò ancor più gli affreschi qui situati.
Dal 1958 agli anni Settanta del XX sec. la chiesa è stata restaurata il che ha permesso di scoprire un affresco nascosto sotto un altro votivo che è stato rimosso per riportare alla luce l'affresco sottostante. Bellissimo il pavimento a mosaico.
Il vanto di questa chiesa sono però i suoi affreschi nei quali è possibile cogliere un riflesso della presenza di Piero della Francesca a Roma anche se si deve riconoscere che le pitture sono qualitativamente modeste. Di età romanica è senza dubbio l'impianto primitivo della chiesa: un' aula rettangolare absidat; ad essa in seguito furono aggiunte le cappelle laterali con volte costolonate.
La prima cappella a sinistra, entrando, è stata edificata nella seconda metà del XV sec. Vi si accede grazie ad un'arcata aperta nel muro perimetrale della navata originaria. La volta della cappella è costituita da quattro vele; vi sono dipinti i Dottori della Chiesa (le quattro figure si ispirano a quelle di Lorenzo da Viterbo che fu in stretto rapporto con Piero della Francesca). Federico Zeri ha condotto un'analisi accurata di questa cappella in occasione della pubblicazione del suo saggio per il volume curato da Umberto Parricchi "Un paese immaginario: Anticoli Corrado uno studio monografico a più voci", pubblicato dall'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.
È dedicata ai Santi Cosma e Damiano, noti anche come santi medici e ritenuti dalla tradizione due gemelli di origine araba, medici in Siria e martiri sotto l'impero di Diocleziano. Sono considerati quindi i protettori dei medici ed invocati per guarire dalle malattie. Sulla parete di destra è raffigurata la scena della condanna dei Santi Cosma e Damiano; essa ha svariate affinità con l'affresco di Raffaello nella Stanza della Signatura ai Palazzi Vaticani in cui è dipinto l'Imperatore Giustiniano che riceve le Pandette da Triboniano. Secondo Federico Zeri e Roberto Longhi nell'eseguire tale affresco Raffaello avrebbe tenuto presente un prototipo di Piero della Francesca che con ogni probabilità era uno dei dipinti poi sacrificati per realizzare la Stanza di Eliodoro.
Se fosse vera questa ipotesi gli affreschi di Anticoli Corrado sarebbero quindi rozze opere ispirate a una grande opera scomparsa e i loro realizzatori sarebbero due pittori campagnoli (come testimonia la rudimentale esecuzione delle parti figurate) che si sarebbero ispirati, come modello, agli affreschi di Piero della Francesca nella Chiesa di S. Francesco ad Arezzo.
Nella parete di fondo dell'altare della cappella spicca un affresco, carente in alcune parti, in cui sono raffigurati i due suddetti santi, mentre sulle pareti laterali erano stati realizzati scene di episodi relativi alla loro leggenda.
Scarica gratuitamente le nostre audioguide o le guide tascabili.
Patrocinio Comune di Tivoli
Assessorato al Turismo