Il
Cardinale Giulio Roma, dopo aver abbattuto la precedente cattedrale,
fece erigere nel 1635 l'attuale duomo dedicato al patrono
tiburtino S.Lorenzo e nel 1647 il Seminario diocesano ( ubicato
nel rione S.Paolo). Furono costruiti il Palazzo Lolli in via
del Trevio, quello della famiglia De Veteribus in via del
Riserraglio, le Scuderie estensi (1621) presso la Rocca Pia.
I cenacoli culturali più ricercati erano naturalmente
Palazzo Cesi e Villa
d'Este; quest'ultima sotto la proprietà (1605-1624)
del Cardinale-governatore Alessandro si arricchì di
nuove opere d'arte. L'artista più famoso chiamato alla
corte estense fu senza dubbio Gian Lorenzo Bernini che nel
1661, per ordine del nuovo proprietario, il Cardinale Rinaldo
I, disegnò l'edicola della Fontana dell'Organo e di
gusto spiccatamente barocco la Fontana del Bicchierone;
accogliendo l'invito del vescovo Marcello Santacroce, lavorò al progetto della nuova sacrestia della Cattedrale mentre i suoi allievi dettero il loro apporto al gruppo ligneo del Battesimo di Gesù, destinato ad ornare il battistero del predetto Duomo. Tra i tiburtini del XVI sec. si diffuse la orgogliosa convinzione che il Bernini, per creare le colonne di sostegno al baldacchino della Confessione a S.Pietro, si ispirasse a quelle tortili della Fontana di Proserpina situata a Villa d'Este.
Dal
punto di vista economico Tivoli nei primi anni del XVII sec.
vantava 17 mole a grano, 27 molini a olio, 2 ferriere, 3 cartiere,
1 fabbrica d'armi e una tipografia impiantata verso il 1640-1645.
Nella fabbrica d'armi nel 1606 furono fabbricati i moschetti
e gli archibugi utilizzati nel conflitto con Venezia mentre
nella zona di Castrovetere e in quella vicina alle cascate,
essendo ricche di salnitro, fu lavorata la polvere pirica
il che comportò per la cittadinanza motivo di forte
preoccupazione fino a quando,essendosi verificato nel 1693
uno scoppio con danni, morti e feriti, la polveriera fu trasferita
tra le rovine dell'ex santuario
di Ercole Vincitore.
L'altra grande risorsa locale il travertino ebbe sotto i pontefici
Clemente VIII (1592-1605) ed Alessandro VII (1655-1667) un
grande utilizzo per i lavori del colonnato e della piazza
di S.Pietro realizzati tra il 1657ed il 1667.
Nel corso del Seicento però si abbatterono sulla città
di Tivoli ben sei alluvioni causate dall'Aniene straripante
arrecando danni anche alle attività industriali. Per
ovviare alla situazione molti furono i tecnici incaricati
di studiare alternative e tra questi occorre ricordare il
fratello di Gian Lorenzo Bernini, architetto Luigi, e suo
nipote mons. Pietro, segretario della congregazione delle
Acque; per loro merito la situazione migliorò e per
riconoscenza il canale di alleggerimento fu chiamato "Bernini"
e non più " Stipa".