rifiutò
di cingere la corona quando i senatori romani gliela offrirono
mentre invece l'accettò dalle mani del papa Adriano
IV (15 giugno 1155). I romani si ribellarono ed il pontefice
convinse l'imperatore ad abbandonare Roma non troppo sicura;
si attendarono (28 giugno 1155) a Ponte Lucano. I tiburtini
attuarono allora un'altra politica: in corteo giunsero all'accampamento
imperiale presso la
tomba dei Plauzi e gli offrirono le chiavi della città
affidandogliela e quindi di nuovo facendo atto di subordinazione
ghibellina. Alle lamentele avanzate da Adriano IV, affermante
che da "ab antiquo" il patrimonio di S.Pietro aveva
la giurisdizione su Tivoli, Federico gli consegnò le
chiavi della città invitando i tiburtini a servire
il Papa a cui lui aveva "concesso" Tivoli ma di
cui lui solo era il vero signore.
Il Barbarossa volle che Tivoli fosse fortificata per ragioni
strategiche contro Roma e concesse alla città di fregiare
il vessillo del Comune con l'aquila
imperiale.
Con questo vessillo le truppe tiburtine seguirono l'imperatore
nell'assedio di Milano nel 1158. Rimasto comune ghibellino,
ma cristiano nello spirito, Tivoli difese sempre con i
suoi soldati la persona del pontefice contro gli attacchi
dei Romani.
L'autonomia cittadina (non più soggetta al patrimonio
vescovile) portò nel XII sec. alla crescita di
un ceto medio della popolazione tiburtina: una classe
mercantile agricola che partecipa all'amministrazione
della città.
In questo secolo si costruirono e ricostruirono, seguendo il nuovo stile architettonico romanico, molte chiese: S.Silvestro, S.Stefano, S.Pietro, S.Maria Maggiore, la basilica di S.Lorenzo, S.Biagio, S.Andrea. Tra le opere con cui furono decorate queste chiese spicca il trittico del SS.Salvatore ancora custodito nella cattedrale di S.Lorenzo. Nella prima metà del sec. fu decorata la chiesa di S.Stefano di cui ci resta solo un affresco sulla sinistra riproducente dei crociati che avanzano su di un prato fiorito. Nella seconda metà del XII sec. invece furono realizzati gli affreschi della conca absidale e dell'arco trionfale della chiesa di S.Silvestro per alcuni aspetti molto simili a quelli della cripta del duomo di Anagni.