Archivi parrocchiali tiburtini (seconda parte)

a cura di Maria Luisa Angrisani

Archivio Vescovile

Prima di presentare lo stato degli specifici archivi parrocchiali, ricordiamo il nucleo di fonti medioevali conservate nell'Archivio Vescovile (sotto la diretta responsabilità di S.E. Monsignor Vescovo) nella specie di codici membranacei e di pergamene. I documenti più antichi sono rappresentati da:

  • Pergamena del 27/2/1336 : è un atto di vendita al priore dell'Ospedale di Cornuta, frate Pietro, di una vigna situata a Sant'Agnese, territorio tiburtino
  • Pergamena del 7/3/1364: tratta dell'arbitrato effettuata da Giovanni orsini tra Corrado e Mattia, figli di Filippo di Antiochia e Cola de Pileo, Cecco, Lippo, Bella, Vannozia e Angela per la vendita del castrum Pilei. Questo atto fu rogato nella rocca del castrum Sarracenisci
  • Pergamena dell' 8/6/1404: designazione di frate Andrea Nalli di Arsoli a priore dell'Ospedale dei poveri di S. Onofrio presso la chiesa di S. Leonardo a Tivoli da parte del Vescovo Domenico de Valerinis
  • Pergamena del 15/7/1451: è la donazione di frate Agostino a frate Antonio eremitano di S. Agostino per il beneficio di un frantoio situato in Cornuta, di un oliveto a S. Agnese, di un orto in Oriali e di altro orto in Burgo
  • Pergamena del 22/12/1482: Silvestro di Domenico, chierico di Anticoli, riceve dal vicario del Vescovo Angelo Lupi, Angelo de Teobaldis, la cappellania dell'altare dei SS: Cosma e Damiano, situato nella chiesa di S. Pietro di Anticoli
  • Codice membranaceo del 1402 sui beni delle chiese di Tivoli
  • I secoli successivi sono riccamente rappresentati da codici cartacei che comprendono visite apostoliche e pastorali dal 1567, con cabrei, registri notarili, registri parrocchiali di battesimo e di morte delle chiese di Tivoli e della diocesi.


    Duomo di Tivoli

    Archivio Capitolare : Rettore del Capitolo don Luigi Casolini

    La prima testimonianza sulla completezza di questo Archivio, allocato nella sacristia della Basilica di S. Lorenzo, è dovuta allo storico tiburtino M. Giustiniani (1665) che trasmette la singolare notizia come ancora nella metà del secolo XVII vi si conservassero "scritture" dell'anno 1360, oggi perdute. Vi fu ben presto annesso l'archivio della chiesa di S. Pietro alla Carità ( anticamente "S. Pietro Maggiore"). Vi sono conservate 45 pergamene; la più antica risale al 9/7/1463, trascrizione coeva dell'atto di unione ai benefici della Cattedrale di Tivoli della chiesa di S. Antonio (oggi S. Michele) di Monte Albano (Monticelli).
    Tutte le altre pergamene, dei secoli XVI e XVII, oltre a istituzioni di benefici, sono atti di locazione e di vendita. Quattro i codici cartacei che recano copia di in strumenta dal 1564 al 1676; elenchi di SS: Messe per i defunti, un Inventario dei beni della Cattedrale dell'anno 1642, un catasto dei beni della Cattedrale dell'anno 1684, libri di catasti, libri dei beni della Congregazione dei Gentiluomini della Natività della Beata Vergine (1662), registri di memorie, un Libro mastro dei beni della cappella di S. Antonio di Monticelli e un Inventario dei beni della Confraternita del crocefisso delle chiese di S. Nicolò di Cantalupo e Bardella.

    Di particolare valenza di "stato civile" tuttora giuridicamente in essere, le raccolte, pressocchè complete dei Libri baptizatorum dal 1564 in poi, dei Libri mortuorum relativi alla Collegiata di S. Pietro Maggiore per gli anni dal 1624 al 1648 e della Cattedrale a cominciare dal 1631, dei Libri matrimonii dallo stesso 1631 ad oggi. Di impegno certosino i minuziosi Libri sugli "Stati delle anime", cui, secondo il riordinamento dettato dal Concilio di Trento, erano tenuti i parroci.
    E' opportuno soffermarsi sulla tipologia di queste preziose raccolte, radice e fondamento della nostra storia.

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