Ecco perciò spiegato il significato di "Gerbe" come "covone" in particolare "Gerbe d'eau" (viene in mente la composizione "Le Jet d'eau" di Charles Baudelaire (1821-1867) " ...La gerbe épanouie/En mille fleurs,/Où Phoebé réjouie/Met ses couleurs,/Tombe comme une pluie/De larges pleurs... ") come "un insieme di getti d'acqua, che si innalzano e formano una specie di covone". L'effetto del covone di grano è dato proprio dal getto centrale che arrivato in alto e ricadendo dà proprio l'illusione del covone di grano. Inoltre in questa fontana l'acqua forma una specie di covone in quanto le quattro teste del drago "sputano" l'acqua che arrivata in alto e ritornando nel bacino disegna un arco più accentuato, a corollario del getto centrale, proprio come quello di un covone di grano. Allo stesso modo l'effetto può essere dato dai fuochi d'artificio (Gerbe de feu), tanto è vero che l'altro nome della fontana è quello "della Girandola", "un impetuoso zampillo od una furia di pispini si scagliava d'ogni lato somigliando una girandola di fuochi; s'udivano allora altenati colpi di cannone e crepiti di archibugi prodotti dall'improvvisa caduta dell'acqua in appositi canali, invenzione del fontaniere Tommaso da Siena, " (V. Pacifici, 1921). Da notare la scultura dell'aquila sopra la base dell'estremità della balaustra, a destra dell'abside della Chiesa di S. Pietro alla Carità: anche qui si vede il tratto felice dell'artista ispirato "...et a lei di quà si descende per due scale che girano per di sopra il muro di essa fontana, et vanno calando intorno secondo cala il clivo del giardino fino al viale di sotto. Et sopra il muro che gira intorno alla fontana stanno compartiti gigli di pietra dorati, e aquile di pietra inargentate, che buttano acqua nel corpo della fontana, compartiti fra loro due gigli, et due aquile che fanno mostra assai nobile alludendo all'arme della famiglia d'Este di gigli dorati, et Aquila bianca" Antonio De Re, 1611).
È evidente che Fragonard ha liberamente interpretato da artista tutto il complesso della fontana, innanzitutto scegliendo una nuovissima visuale, che poi lo porta a non rispettare le proporzioni (osservare l'estensione della balaustra a metà della scalinata, dove sono le donne), esageratamente lungo rispetto alla realtà, ma proprio per questo la sanguigna è una delle più celebri e più belle di Besançon per la composizione profondamente meditata dell'equilibrio delle masse, dei ritmi e delle luci, possedendo già le qualità di un quadro, che effettivamente Fragonard realizzerà. Notare la ragazza, vista in controluce, che avanza con prudenza sulla balaustra e qui Fragonard gioca con colpi di sole e zone d'ombra, che animano certamente la sua composizione, la rendono in piani diversi e rende mirabilmente l'afa dell'estate, tanto è vero che sembra di sentir frinire le cicale. E si giustifica ancora una volta il titolo della composizione come "L'Escalier de la Gerbe de la villa d'Este", basti osservare il getto della fontana, che supera di poco la balaustra con le figure, sembrando proprio la parte alta di un covone di grano messo ad essiccare.
novembre 2014