La sala è a copertura cupolare; il pavimento è molto decorato. Si ritiene che qui fosse lo spogliatoio o apodyteryum. Da questa sala, procedendo verso Ovest, si entra in un'altra sala rotonda con copertura a volta e occhio centrale o tholos, esposta quindi a ricevere i raggi solari pomeridiani e quindi ritenuta atta alla sudatio e quindi un calidarium. Sotto il pavimento passavano i condotti contenenti l'aria calda prodotta dai praefurnia (bocche di forno).
Da qui si perviene ad un lungo locale, concavo sui lati corti, da molti ritenuto una piscina. A sud di essa si apre un'altra sala, il tepidarium, mentre il frigidarium è collocato ad est e presenta due piscine absidale sui lati a sud e a nord.
La ricchezza di questo complesso termale, collegato al Palazzo e vicino all'edificio con Peschiera, fa ritenere che fosse frequentato dall' entourage dell'imperatore (circa 200 persone). Alcuni hanno avanzato l'ipotesi (ora abbandonata) che le Piccole Terme fossero, per volere di Adriano riservate alle donne per obbedire al suo editto "Lavacra pro sexibus separavit". Con esso infatti Adriano aveva ordinato che nelle terme ci fossero settori distinti per i due sessi. Tale editto fu mantenuto in vigore per pochissimo tempo (fine Repubblica-inizio Impero). Per rispettare il decreto e non incorrere in spese per mettere "a norma" le terme, i proprietari delle terme in genere ricorrevano allo stratagemma di riservare l'ingresso ai bagni alle sole donne nella mattinata. Abbiamo dedicato un ampio spazio sul nostro sito alle terme nell'antica Roma.