Il territorio è prevalentemente collinare ma non mancano vaste aree destinate a pascolo e uso agricolo (negli oliveti si ricava il pregiato olio della Sabina). Nell' Area, tra l'altro sede dell'Università Agraria di Castel Chiodato, si sono infatti impiantate non solo aziende agricole private ma anche istituti sperimentali di tutela ministeriale (zootecnia, fitopatologia, zoologia sperimentale).
Pozzo del Merro
Il Pozzo del Merro è situato in comune di Sant'Angelo Romano, è a buon ragione da ritenere una delle più grandi doline della Terra. Conosciuto già in epoca romana, è ubicato a 42° 02' 14" di latitudine Nord. E a 12° 40' 52" di longitudine Est. Ha dei numeri da capogiro: una profondità dalla superficie di ca. 80 m.; un diametro di ca. 150 m. che, essendo la dolina imbutiforme, si restringe man mano verso il fondo fino ad arrivare a 5/6 metri. Orbene a ca. 70 m. dal piano di campagna c'è un lago profondo (forse alimentato da torrenti sotterranei carsici) non sappiamo quanto.
Rilievi della cavità ed una dettagliata descrizione della sua parte emersa sono stati pubblicati nel 1948 dal prof. A. G. Segrè, insieme a quelli delle altre principali forme carsiche cornicolane, come i vicini Pozzo Sventatore, Grotta della Selva, dolina delle Carceri e dolina di S. Francesco, le più distanti doline de "I Fossi", sul bordo meridionale del Bosco di Grotte Cerqueta, anche queste incluse nella Riserva naturale precedentemente citata, e ancora più oltre, verso est, la dolina di Valle Santa Lucia, tra Poggio Cesi e Montecelio.
Nel 1975, dalle indagini batimetriche fatte con una mini imbarcazione munita di ecoscandaglio elettronico e con cordino centimetrato, si stabilì che la profondità del lago era di ca 70 m. Nel 1998 si riprese ad esplorarne la profondità grazie al contributo di un tesista in idrogeologia, G. Caramanna, esperto in esplorazioni subacquee e di un aiuto, R. Malatesta, membro del gruppo subacqueo dei Vigili del Fuoco. All'esplorazione programmata partecipano anche S. Formica, C. Percopo. Fu così che nel maggio 1999 Caramanna e Malatesta riuscirono non solo ad appurare che il lago era profondo 100 m. ma anche ad accertare nuove ed importanti scoperte che sconfessarono in parte i risultati dell'indagine del 1975.
L'ultima immersione del ROV (Remote Operated Vehicle), dotato di tre telecamere a colori e di una pinza manipolatrice, ha proseguito nell'esplorazione della cavità allagata fino alla profondità di 392 metri (limite operativo della macchina) senza tuttavia localizzarne il fondo con assoluta certezza. Allo stato attuale delle conoscenze il Pozzo del Merro risulta essere in ogni caso la cavità allagata più profonda al mondo .