La Cattedrale di S.Agapito

La cattedrale di Palestrina, dedicata a S.Agapito, le cui reliquie furono qui trasportate nel corso del IX secolo, è collocata sul posto dove un tempo sorgeva un Tempio notevolmente antico di cui si vedono alcune strutture in opera quadrata di tufo nella cripta e nello scavo della piazza ed una serie di scanalature a raggiera sulla facciata, probabilmente una Meridiana. Un tratto di basolato, evidenziante il livello antico, si individua sulla destra della cattedrale; sempre sulla destra è una porta (quasi in corrispondenza del monumento a Pierluigi da Palestrina) ad arco ribassato; l'accesso al locale attiguo, l'Erario di Praeneste (con copertura a botte e realizzato in opera quadrata) è impedito da una cancellata.
L'edificio originario era rettangolare, in opera quadrata con massi tufacei, risalente al VI secolo a.C. ed era orientato in maniera diversa rispetto alla chiesa odierna. La sua posizione può far pensare ad un culto politico, per esempio di Giove (oppure uno Iunonarium).
La trasformazione in tempio cristiano fu realizzata dopo la pace di Costantino, probabilmente entro la fine del V secolo. L'edificio fu poi restaurato sotto il Pontificato di Papa Leone III e impreziosito dalle reliquie di Sant'Agapito qui trasportate nell'anno 898 dal sepolcro della basilica di Quadrelle.


Ingrandisce foto Cattedrale di S.Agapito

All'inizio del XII secolo, sotto il vescovo Conone, ci fu la ristrutturazione in forme romaniche dell'edificio; in particolare venne rifatta la facciata, innalzato il campanile, ed ampliato l'interno con la costruzione delle navate laterali ed il prolungamento della navata centrale (fu abbattuta la parete di fondo che collegava le ultime due colonne e sul prolungamento furono aggiunti l'abside, il presbiterio e l'altare maggiore). Di questo periodo è anche la realizzazione della cripta il cui altare, secondo quanto riporta una delle iscrizioni, fu consacrato il 14 gennaio del 1116 dallo stesso vescovo Conone mentre l'altare maggiore fu consacrato il 16 dicembre del 1117.
La Cattedrale riuscì a salvarsi dalla distruzione della città avvenuta nel 1298 per ordine di Bonifacio VIII ma venne pesantemente devastata nel marzo-aprile 1437 durante l'occupazione di Palestina da parte del commissario militare cardinal Giovanni Maria Vitelleschi che ebbe l'ordine, da Papa Eugenio IV, di reprimere le turbolenze dei baroni romani che avevano occupato Terracina.

Il Vitelleschi razziò la Cattedrale di tutte le campane e del portale in bronzo nonché delle reliquie, in particolare di quelle di S.Agapito, che furono condotte nella sua città natale, Corneto (oggi Tarquinia).
Sotto il pontificato di Papa Nicolò V, con la supervisione del cardinal Barbo prima e del cardinal Basso della Rovere dopo, la chiesa fu restaurata come riporta l'iscrizione della lapide sepolcrale della nobile giovinetta romana Francesca Della Valle posta presso la porta laterale della navata destra. La testa di S.Agapito e alcune parti di un braccio furono però restituite e riportate nella Cattedrale solo nel 1588 sotto la spinta del cardinal Marcantonio Colonna ed il benestare di papa Sisto V.
In seguito fu ricostruita e rimaneggiata più volte nei secoli successivi (soprattutto nel XVIII e XIX secolo), tra cui quelli eseguiti nel 1706 dal cardinale Ludovico Emanuele Portocarrero, menzionati nellle grandi epigrafi poste ai lati dell'ingresso principale.
Sotto il cardinale Luigi Amat, nel 1865, si decise di ristrutturare la Cattedrale come oggi si presenta a noi. I lavori iniziarono però solo nel 1882 e proseguirono fino al 1917 con l'assistenza ed il disegno di Costantino Sneider, architetto dei Sacri Palazzi Apostolici. Il 16 dicembre 1917, ad ultimazione dei lavori, venne celebrata dal cardinale Vincenzo Vannutelli una solenne cerimonia di inaugurazione. A seguito degli eventi bellici della seconda guerra mondiale però, nel 1957, si dovette rimetter mano alla facciata, demolendo l'avancorpo fatto costruire nel 1839 dal card. Carlo Maria Pedicini. Fu quindi riportata alla luce l'antica facciata con il timpano romanico e restaurata l'antica meridiana posta nella zona superiore della parete.


Ingrandisce foto Cattedrale di Sant'Agapito

La chiesa si presenta dunque oggi con una facciata in stile romanico, arricchita da un portale marmoreo, del secolo XV, con stemmi dei Della Rovere e dei Colonna (i due battenti di bronzo e rame sbalzato sono stati realizzati nel 1967 da Nicola Russo). La facciata è inoltre caratterizzata dalla presenza, a sinistra, della statua della Regina Pacis del Coccia e dalla già menzionata meridiana romana. Il campanile si presenta con robuste trifore agli ultimi due piani e con una cuspide aggiunta durante i lavori del XV secolo.
L'interno è a tre navate divise da pilastri. La navata centrale, ricoperta da un soffitto a cassettoni con tele incastonate del Seicento e Settecento, introduce all'altare maggiore che presenta un paliotto decorato da un mosaico cosmatesco del XII secolo. Alle sue spalle, un' abside affrescata dal Bruschi (XIX secolo), con scene del martirio di Sant'Agapito (morto a soli quindici anni durante il regno dell'imperatore Aureliano) e del trasporto nella Cattedrale delle reliquie sacre.

Ai lati dell'altare maggiore si trovano gli ingressi alla cripta ove è visibile una parte della gradinata dello Iunonarium oltre che a numerose lapidi sepolcrali medievali, tra cui quella di Oddone Colonna. La parte superiore della navata centrale è decorata con dei medaglioni che ritraggono le effigi di alcuni vescovi prenestini.
Lungo la navate sinistra, tra la prima e la seconda cappella, vi è una copia in gesso della Pietà di Michelangelo il cui originale si trovava nella chiesa di S.Rosalia. Nella cappella del Crocefisso invece è collocata una bella tavola del Cinquecento.
Occorre infine ricordare che il "principe della musica", Giovanni Pieluigi da Palestrina, fu per sette anni organista e maestro di canto della Cattedrale.

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