Il contrasto tra i Tiburtini ed i Castellani fu risolto nel 1555 essendo Vescovo di Tivoli Giovanni Andrea Croce (un Orsini da parte materna): con un decreto datato 14 marzo 1555 (come lo storico Viola ricorda) si decise che i Castellani erano assoggettati al tributo di pedaggio mentre i Tiburtini dovevano rinunciare a dei terreni oltre Monitola cedendoli al Castrum di S. Michele Arcangelo. Si ignorano le successive vicende ma, come attestano documenti custoditi negli archivi vaticani, la questione era irrisolta ancora nel Seicento.
Il paese fino al XVI sec. rimase inglobato dentro l’antica cerchia di mura di “Castelluccio” nella quale si apriva il varco di “Porta Vecchia”. A partire da questo periodo infatti il piccolo insediamento iniziò ad espandersi fuori della prima cerchia; nacque così il Borgo intorno a Piazza Mazzini (un tempo Piazza dell’Olmo) ed intorno ad esso fu innalzata una seconda cinta muraria.
Qui nei pressi di Piazza Mazzini fu eretta “La Porta”, detta dai Castellani anche “Porta Luisa”, realizzata in pietra ad arco a tutto sesto. Accanto alla predetta porta era situata l’abitazione del preposto alla custodia di essa; la gente locale la chiamava “la guardiola”.