Storia della Confraternita di S.Giovanni Evangelista

Le principali confraternite tiburtine sorsero fin dal x sec.: quella di S.Maria Maggiore, dell'Annunziata, di S.Giovanni Evangelista, del Rosario e di S.Maria del Ponte.
La confraternita tiburtina di S.Giovanni Evangelista s'inserì nel quadro ospedaliero cittadino agli inizi del '400 sostituendo l'ordine ospedaliero di S.Spirito; nel 1442 in un documento la chiesa annessa all'ospedale di Porta dei Prati è citata per la prima volta con il nome di S.Giovanni Evangelista e non più con quello di S.Cristoforo.


Ingrandisce foto Interno della chiesa di S.Giovanni

Ben presto la confraternita, grazie al suo impegno assistenziale, ricevette molte donazioni testamentarie il che arricchì enormemente il suo patrimonio tanto che essa nel 1561 istituì un Monte di Pietà per sottrarre chi era in difficoltà finanziaria dalla "voracità dei perfidi ebrei" dando prestiti con il quattro per cento d'interesse poi sceso a poco più del 3% (nel 1600 a Tivoli i Gesuiti gestivano altri cinque Monti di Pietà).

Il predetto Monte di Pietà di S.Giovanni trovò ubicazione per volere del vescovo A.Fonseca nel Palazzo Cianti, ancora esistente e situato di fianco all'odierno ospedale; nel medesimo palazzo trovò sistemazione anche il Monte Frumentario (anch'esso gestito dalla confraternita di S.Giovanni) che aveva il compito, ereditato dal medioevo dall'università di agraria, di accantonare un quantitativo di grano da distribuire ai poveri.
La confraternita di S.Giovanni Evangelista cedette la gestione dell'ospedale ai Frati Fatebenefratelli nel 1729 (l'ordine creato da S.Giovanni di Dio a Granada nel 1537) ma mantenne il controllo sulla chiesa omonima e sull'oratorio ancora per poco tempo essendo poi soppressa. La gestione dei Fatebenefratelli durò fino al 1923.

 

 

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