I consoli o i censori stabilivano dove e quando costruire una strada. Si scavava un "letto"della profondità di ca. 1,50 m.; lo statumen era realizzato con pietre e ciottoli posti sulla sabbia adagiata sul fondo del letto. Sullo statumen era poi collocato il rudus, costituito da pietrisco e malta. Seguiva il nucleus: cioè della ghiaia compattata con dell'argilla per il drenaggio delle acque piovane. Completava la strada il pavimentum: grosse pietre squadrate strettamente accostate. L'ampiezza della via era tale da permettere il passaggio di due carri accostati. Ai margini della strada invece venivano scavati dei canali in cui era convogliato lo scolo delle acque piovane; spesso erano realizzati anche dei marciapiedi per favorire i pedoni. In genere le strade erano rettilinee e seguivano o l'andamento di un fiume o quello di un monte. Il motivo di tale linearità è da ricercarsi nel fatto che scavare un tunnel sotto una montagna o realizzare un ponte erano molto dispendiosi per cui era meglio cercare di evitarli e questo perché si spendeva meno, si spostavano con più celerità i soldati e si provvedeva con uguale velocità ad ottimizzare il traffico commerciale.
Tuttavia se non si poteva fare a meno allora si scavavano gallerie come quella del Furlo, oppure si tagliava il fianco delle montagne come in Valle d'Aosta o a Terracina. Per quanto riguarda i ponti Roma ne costruì più di 2000; alcuni sono ancora oggi talmente perfetti da lasciare senza parole come quello di Alcantara in Spagna, quello di Cordoba sempre in Spagna, quello di Traiano sul Danubio. La realizzazione delle arcate era preceduta da quella di un recinto di legno cosparso di pece per impermeabilizzarlo; ciò doveva fornire la base del costruendo pilastro.
Delle
pompe provvedevano a svuotare l'acqua del fiume all'interno
del recinto dopo di che si iniziava la costruzione del pilastro
in muratura. I vari pilastri erano poi uniti da arcate realizzate
sfruttando come forma le centine; quindi sulle arcate si ponevano
i conci (blocchi di pietra squadrati) o i mattoni.
La prima strada consolare ad essere realizzata fu la via Appia,
fatta nel 312 a.C. per decisione del censore Appio Claudio
Cieco. Essa partiva da Roma e raggiungeva Capua. Ad essa seguirono
la Flaminia (Roma-Rimini), l'Emilia, la Postumia (Genova-Aquileia),
un tratto iniziale dell'Aurelia. Poi con la sottomissione
di terre e popoli lontani Roma costruì la Domizia (nella
Gallia meridionale, odierna Savoia), l'Egnazia nei Balcani.
Sotto Augusto tutto il complesso stradale fu migliorato e
potenziato per fare fronte alle necessità di spostare
gli eserciti e di fare affluire a Roma tutti i prodotti non
che le ricchezze che le province inviavano.