Le vie urbane

Quando si va ad assistere alla proiezione di un film ambientato nell'antica Roma si resta affascinati dall'ampiezza della viabilità urbanistica. In realtà non è così: poche erano le strade che vantavano una larghezza di 5-6 metri in quanto la maggior parte erano costituite da un dedalo di vicoli molto stretti. Proprio per ovviare ad un simile inconveniente c'era una legislazione che imponeva ai carri di merci, approvvigionamento ed altro di circolare di notte per le vie urbane affollate di giorno dagli abitanti che a piedi, in portantina, a cavallo si spostavano da una parte all'altra della città. Conseguenza naturale: a Roma non si dormiva né di notte né di giorno. Giovenale nelle sue Satire ne fa un ritratto molto preciso; egli si lamenta anche del fatto che quando pioveva si infangava tutto poiché non tutte le strade erano pavimentate.
I blocchi pentagonali di lava infatti erano riservati solo alla pavimentazione delle vie più importanti; l'illuminazione pubblica era inesistente ed apparve soltanto nel 450 d.C. Di notte occorreva procedere muniti di una lanterna o di una torcia ma non si era al riparo dal fare brutti incontri: i ladri erano sempre in agguato.

Antica via prenestina
Ingrandisce foto Vicolo nella città di Ercolano

In genere il viandante transitava al centro della strada per evitare altri pericoli: dalle finestre infatti si gettavano urine, feci ed a volte persino i vasi-contenitori poiché non esistevano gabinetti in casa e, per non fare le scale se si abitava negli ultimi piani di un'insula (casa condominio plebea a più piani e divisa in appartamenti ma di proprietà di facoltosi), era più comodo disfarsi degli escrementi gettandoli di notte dalla finestra. Una legislazione prevedeva persino i risarcimenti per le ferite riportate dallo sventurato passante colpito da simili recipienti; il risarcimento variava a seconda dell'importanza della parte anatomica colpita.

Il forestiero che cercava l'abitazione di un parente, conoscente o amico difficilmente riusciva a trovarla senza l'aiuto di in locale poiché non esistevano i numeri civici che contraddistinguevano le case né tanto meno le strade venivano intitolate.

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