Niente di più probabile che precedentemente fosse caduta giù una parte di acropoli sopra la quale c'era un tempio più antico, della Sibilla (?); infatti, è da riconsiderare la testimonianza di Varrone, riportata da Lattanzio, Divinae Institutiones, I, 6 che così recita, a proposito della Sibilla Tiburtina: "decimam Tiburtem, nomine Albuneam, quae Tiburi colitur ut dea, iuxta ripas amnis Anienis, cuius in gurgite simulacrum eius inventum esse dicitur, tenens in manu librum: cuius sortes Senatus in Capitolium transtulerit. ".
Dobbiamo considerare perciò che, a seguito dello smottamento di una parte dell'acropoli, sia precipitato il vecchio tempio dedicato alla Sibilla Albunea (?) (dall'acqua "bianca" della cascata spumeggiante o addirittura da una radice preindoeuropea alb, cioè altura) e che ritrovatosi miracolosamente nelle acque il simulacro della stessa con i libri sibillini, gli antichi Tiburtini decidessero di costruirne uno più bello, ma nello stesso luogo, riportato a nuova vita, tramite poderose sostruzioni, che ancora oggi sono visibili.
Le sostruzioni, visibili nell'acquaforte, furono murate nel 1847, lasciando solo finestrelle di aereazione. C'era il rischio, che i proprietari, scavando sotto il tempio, in cerca di tesori, facessero crollare parte dell'acropoli stessa, perciò furono anche consolidate le strutture, le cui volte presentavano pericolose lesioni. Il tempio rotondo era già da due secoli in stato d'abbandono, Così si lamentava Pirro Ligorio nel 1579 alla visione del tempio rotondo e rettangolare sull'acropoli: «Questi due tempii furono consacrati nella nostra christiana religione, ma quantunque siano stati da quei venerandi huomini della primitiva chiesa consacrati e ridutti ad honor di Iddio, non di meno sono stati loro tolte le divotioni et gli honori di nostri santi, e l'uno è ridotto a mandra di porci, l'altro albergo di galline».
In seguito il tempio rettangolare fu di nuovo consacrato a chiesa e così era ancora all'epoca del Piranesi e come edificio sacro rimase per ancora poco più di un secolo. L'isolamento dei templi è infatti posteriore al 1880, con l'approvazione del Ministero dell'Istruzione Pubblica, per volontà e munificenza di Francesco Bulgarini. Venne abbattuta la casa del parroco, costruita tra i due monumenti, abbattuto il campanile della chiesa e il tempio rettangolare fu liberato dalle sovrastrutture che lo avevano trasformato in Chiesa. Rimasero solo le strutture originali del podio, le pareti laterali e quella posteriore.
(ottobre 2022)