Michallon giunse a Roma nel gennaio 1818 e si stabilì a Villa Medici come primo specialista del paesaggio. Lì dovette sviluppare un proprio corso di studi che consisteva nel disegnare paesaggi recandosi alla periferia di Roma e anche più lontano, a Napoli e in Sicilia. Michallon fu però attento a mantenere e rinvigorire la sua reputazione nella capitale francese e si è presentò regolarmente agli appuntamenti del Salon. Tornò a Parigi nel 1821 e l'anno successivo allestì un grande atelier di insegnamento, annoverando Corot tra i suoi allievi. Michallon rinvigorì l'arte della pittura di paesaggio, evitando la ripetitività di Dunouy, Bidauld e Bertin, e presto stabilì la propria cerchia di ammiratori di artisti, di cui il più eminente fu il giovane Camille Corot. Non per nulla Corot inserì anche lui nella sua produzione la tela "Democrito e gli Abderiti", nel 1841, conservata nel Musée des Beaux-Arts di Nantes. Michallon introdusse in questo genere un accenno di romanticismo che dominerà i due decenni successivi, pur coniugando «la nobiltà delle figure che popolano i quadri, e l'elevazione delle idee, che concorrono a dar vita a un soggetto capace di commuovere l'anima o esaltando l'immaginazione». Tivoli - "Tivoli, les jardins de la villa d'Este" di Jean-Baptiste-Camil...
Il "Democrito" può manifestare infatti il senso di drammaticità e grandezza riscontrato nell'opera di Nicolas Poussin (1594-1665), che sarebbe diventato ancora più evidente nelle sue opere prodotte a Roma tra il 1818 e il 1821. Michallon purtroppo morì prima che il suo talento fosse pienamente realizzato all'età di ventisei anni, lasciando solo una modesta produzione di opere finite e un numero di schizzi e disegni brillanti. Ecco allora questo magnifico "Capraio di fronte alle cascate di Tivoli", olio su tela, conservato nell'Indianapolis Museum of Art di Indianapolis negli USA. La data di esecuzione possiamo collocarla dal 1818 al 1819. Naturalmente le capre ben si adattano alla vallata scoscesa che portava al letto del fiume Aniene, mentre di fronte la città di Tivoli si rivela con tutta la sua ricchezza d'acque, ben inserite tra le antiche rovine del Santuario d'Ercole Vincitore, allora ancora conosciuto come villa di Mecenate. Ben diverso ora è il paesaggio, ma ricordiamolo così con questa magnifica tela.
(novembre 2022)