"La cascata di Tivoli" di Achille Etna Michallon

a cura di Roberto Borgia

Ci piace ricordare in quest'anno 2022 il duecentesimo anniversario della prematura morte del pittore parigino Achille Etna Michallon (1796-1822), che fin dalla nascita respirò la sacra aura dell'arte. Era, infatti, figlio dello scultore Claude Michallon (1751-1799), che aveva vinto il Prix de Rome nel 1785.
Ricordiamo che il Prix de Rome è una borsa di studio, che fu istituita dalla monarchia francese per gli studenti più meritevoli nel campo delle arti. Ai vincitori era offerta la possibilità di studiare all'Accademia di Francia a Roma, fondata da Jean-Baptiste Colbert nel 1666.
Rimasto orfano di padre in tenerissima età, fu allevato dalla madre che spesso lo portava al Louvre dove si recava a trovare lo scultore Guillaume Francin (1741-1830), zio del giovinetto Achille Etna. Francin fu un apprezzato scultore, soprattutto di busti e di lui in Italia ricordiamo il busto bronzeo del compositore Christophe-Willibald Gluck, esposto nel Museo Teatrale della Scala di Milano. Mostrando già un talento precoce, Michallon entrò prima nello studio di Jacques-Louis David (1748-1825), il più importante esponente della prima fase del Neoclassicismo, quella detta appunto "pre-rivoluzionaria e rivoluzionaria", laddove David comunica l'ideale etico dell'uomo eroe che assume su di sé l'impegno di liberare la patria. Il giovane allievo nello studio di David si specializzò nel disegno della figura umana, visto appunto l'interesse che David aveva per le figure eroiche, voglio ricordare solo il giuramento degli Orazi, conservato nel Museo del Louvre.


Ingrandisce foto La cascata di Tivoli

Michallon entrò poi nello studio del pittore paesaggista Pierre-Henri de Valenciennes (1750-1819). Sotto la guida di quest'ultimo sviluppò il suo interesse per il paesaggio e prese lezioni da due allievi di Valenciennes: Alexandre-Hyacinthe Dunouy (1757-1841), autore di dipinti generalmente piccoli e decorativi, garbati e pieni di dettagli e caratterizzati da luminosità, come si può vedere in alcuni raffiguranti le cascate di Tivoli. L'altro fu Jean-Victor Bertin (1767-1842), che fu uno dei maestri del paesaggismo storico e di cui gran parte della produzione è ispirata a paesaggi italiani, tra cui non manca naturalmente Tivoli. Nel 1810, all'età di quattordici anni, entrò nell'École des Beaux-Arts.

Nel 1812, all'età di sedici anni, espose per la prima volta al Salon, ricevendo come secondo premio una medaglia d'oro, un risultato sorprendente, data la sua giovane età, che suscitò all'epoca molti commenti. Con tale attenzione critica in giovane età non sorprende che Michallon abbia attirato l'interesse del ricchissimo principe e diplomatico russo Yussoupoff, che gli fornì uno stipendio annuale fino al 1814, anno del ritorno del diplomatico nella madre patria. Fu poi protetto da Maria Carolina Ferdinanda Luisa di Borbone, duchessa di Berry, nuora del futuro re Carlo X, grande mecenate, che incoraggiava i pittori, musicisti e letterati. Godé anche della protezione del conte de L'Espine, il ministro delle finanze di Luigi XVIII. Ma ecco l'opera che qui presentiamo, La cascata di Tivoli, olio su tela, cm. 63 x 56, circa 1821, che ha il merito di essere anche visibile nel Museo del Louvre a Parigi, sala 939, dedicata all'Italia pittoresca (1800-1820), sala dove sono contenuti anche una veduta di Subiaco, una di Avezzano e un paesaggio ideale ispirato a Frascati.


"Ritratto di Michallon"
dipinto da Léon Cogniet, 1818
Musée des Beaux-Arts d'Orléans

Si tratta del fiume Aniene, che dopo la caduta dall'alto irrompe verso la campagna romana, mentre sulla destra è visibile una delle cascatelle che rendevano in paesaggio visto alla strada di Quintiliolo veramente sublime. Il contesto è certamente romantico, si vuole cioè far vedere la natura al suo stato primitivo, senza commistione di uomini o di animali, che pure sono presenti in composizioni di altri artisti riprese nello stesso luogo. Qui parla solo il paesaggio, con il suo aspetto primordiale, non contaminato da mano umana, un vero manifesto del romanticismo.

(maggio 2022)

Nei dintorni

Approfondimenti

    Le guide di Tibursuperbum

    Con il patrocinio del Comune di Tivoli, Assessorato al Turismo

    Patrocinio Comune di Tivoli

    Assessorato al Turismo