I telamoni di Villa Adriana ("Cioci di Tivoli")

Il telamóne è una scultura maschile, a tutto tondo o a rilievo, impiegata come sostegno, strutturale o decorativo, spesso in sostituzione di colonne o lesene.
Nella Sala Rotonda dei Musei Vaticani sono esposti due telamoni in marmo rosso orientale provenienti da Villa Adriana conosciuti volgarmente con il nome di "Cioci di Tivoli". Si tratta di due statue alte poco più di 3 metri, con una delle due gambe in posizione avanzata, le braccia sono distese lungo il corpo e in entrambe le mani tengono un bastone; indossano un copricapo egizio con al centro un uraeus (serpente) e la shenti aderente che cinge i fianchi; sono coronati da un capitello con grandi fiori di loto.


Ingrandisce foto Telamone

Di queste due sculture abbiamo notizie fin dal 1580 quando lo Zappi negli Annali e Memorie di Tivoli riporta come queste fossero poste ai lati del Palazzo Vescovile di Tivoli (per la precisione nell'odierna piazza Domenico Tani) già dal 1504-1507 quando vennero disegnati da Giuliano da Sangallo, il quale riporta semplicemente l'indicazione "ATIGHOLI". Quest'ultimo, in realtà, disegna due volte lo stesso telamone ignorando ciò che differenzia le due statue, la posizione delle gambe.

Le statue erano situate sui due basamenti, tuttora visibili, fino al 1779, quando il vescovo di Tivoli, Giulio Matteo Natali, ed il comune tiburtino li donò a Papa Pio VI (in cambio di mille scudi secondo il Gori) che li fece collocare all'interno dei Musei Vaticani, nella Sala a Croce Greca, a sostenere l'architrave della gran porta di accesso alla Sala Rotonda. Proprio a quegli anni (1782) risale l'ultimo restauro condotta da Gaspare Sibilla che ha interessato piccole parti come la bocca, il naso, il mento, i bordi esterni e l'estremità del copricapo.

Molto probabilmente le due statue furono rinvenute nel corso dei primi scavi (1492-1503) effettuati nella Villa dell'imperatore Adriano grazie all'interesse di Papa Alessandro VI Borgia e che portarono alla luce anche l'importante ciclo delle Muse sedute oggi esposto al Museo del Prado di Madrid. Anche se il il Roullet (senza peraltro citare la fonte) riporta che i telamoni erano collocati nella zona del Canopo, sulla base dei recenti scavi avvenuti nell'Antinoeion, gli studiosi, in particolare l'architetto Eugenia Salza Prina Ricotti, concordano con l'ipotesi che fosse quest'ultimo il luogo della loro collocazione.
I "Cioci" hanno infatti le sembianze di Antinoo-Osiride e ritraggono il favorito dell'imperatore Adriano come un dio egizio).

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