Ponte Sant'Antonio

Questo ponte, che trae il nome da una immagine di Sant'Antonio collocatavi forse nel secolo XVII ed oggi scomparsa, è uno dei più bei ponti degli acquedotti romani. Mentre l'Acqua Claudia attraversava il fosso dell'Acqua Raminga tramite un piccolo ponte, per l'Anio Novus fu costruito questa imponente opera.


Ingrandisce foto Ponte S.Antonio - E.R.Franz

Originariamente era formato da un arco centrale alto 30 metri, sostenuto alle estremità da poderose opere di contenimento e fiancheggiato da sei archi, i dimensioni minori, lungo la parte settentrionale e due lungo quella meridionale, per una lunghezza di 120 metri. La struttura era in blocchi di tufo e caratterizzata da opus reticulatum. Successivamente, nel corso del IV e V secolo d.C., al tempo in cui sono consoli gli Anici Probi, fu restaurato con massicce opere cementizie e rivestimenti in laterizio e consolidato per mezzo di sottoarchi disposti in ordine sovrapposti che ridussero la luce delle arcuazioni. Tali interventi coprirono il manufatto originale, conferendo all'opera uno stile più "massiccio" che tuttavia non ne diminuì il fascino. Fu infatti fonte di ispirazione di molti artisti fra cui Ettore R. Franz.

Il ponte si può raggiungere da più parti.
Da Tivoli (o San Vittorino)
Si percorre via di Pomata, la via degli acquedotti, fino a raggiungere il Gericomio. Da qui si scende verso San Vittorino fino ad incontrare sulla sinistra una larga deviazione. Si percorre questa strada per circa un chilometro fino a raggiungere il ponte.
Partendo da Tivoli la passeggiata è di circa sei chilometri (sola andata) ma si può rendere meno lunga partedno direttamente dal borgo di San Vittorino e salire per la strada che va in direzone di Gericomio fino ad incontrare, questa volta sulla destra, l'ampia deviazione che porta al ponte.

Dalla via polense (o dalla strada Tivoli-San Gregorio da Sassola)
Dalla via Polense si prende la Via Faustiniana S.P. 38 (che si incontra, o sulla sinistra percorrendo la Via Polense in direzione di Poli, o sulla destra, al km 10,700 della strada Tivoli-San Gregorio da Sassola in direzione di San Gregorio da Sassola). Sulla via Faustiniana si incontra una deviazione sulla destra per chi proviene dalla strada Tivoli-San Gregorio (sulla sinistra per chi proviene dalla polense) in prossimità della quale c'è una casa. Si prende questa deviazione e dopo circa 800 metri il sentiero si diparte a destra in discesa verso il fosso dell'acqua Raminga e passa proprio sul Ponte che può essere visto da sotto in tutta la sua imponenza. Al termine del ponte, andando invece a destra ci si avvia verso lo stradone che collega Gericomio con San Vittorino. La passeggiata (solo andata, a partire dalla deviazione) è lunga circa un chilometro e duecento metri.

Ricordiamo inoltre che, non appena inizia la salita del colle Faustiniano, si possono avvistare, maestosi, i resti della torre di quello che fu il Castello Faustiniano con la caratteristica Torre dell'Acqua Raminga.

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