Troilo Savelli, tutto intento a ricostruire nel migliore dei modi il castello palombarese, si sarebbe rivolto, per affrescare il suo studiolo ed il salone proprio a Raffaello approfittando del fatto che era a Roma impegnato presso la corte pontificia o a qualcuno della sua scuola. Alcuni infatti ipotizzano (paragonando le decorazioni dello studiolo e del salone del castello Savelli con quelle assai simili del castello di Ostia Antica) che Troilo chiamò il pittore ed architetto Baldassare Peruzzi, allievo del Pinturicchio ed in seguito, venuto a Roma a contatto con Raffaello ed il Bramante, creatore di uno stile particolare tardorinascimentale ed in un certo senso anticipatore del barocco. Ma il fatto che nei due ambienti suddetti compaiono delle grottesche, fatte in maniera molto simile a quelle realizzate da Raffaello ( nel 1514 erano ultimate) per decorare la predetta Stanza della Segnatura nei Palazzi Vaticani, ecco che riconduce all’ipotesi che le decorazioni delle due stanze in questione, site nel Castello Savelli, siano opere se non di Raffaello stesso di qualcuno della sua scuola.
Alcuni anni fa nel corso di una serie di restauri, atti a conservare il castello Savelli, sono venuti alla luce degli affreschi del XVI sec.in due locali: in un piccolo studio privato ed in un salone. Il salone presenta come decorazioni tutta una serie di ritratti (non riproducenti i veri tratti somatici) di personaggi-eroi romani (appartenenti ad un periodo che va dalla monarchia fino alla repubblica).
Molto ben conservato è il ritratto del generale Attilio Regolo, nemico di Cartagine e gran esempio di uomo leale ed attaccato al bene della patria al punto di sacrificare la propria vita.
Ogni ritratto è accompagnato da una frase intesa a sottolineare le qualità del personaggio. Il soffitto invece presenta una fascia regolare di grottesche che appaia tutto il ciclo. Tali grottesche sono costituite da un susseguirsi di cantari a cui sono stati affiancati dei putti che, quasi per magia, si trasformano in fiori di acanto. Teschi di bue li separano. Sono realizzati in marrone e verde sul fondo ocra.
Lo studiolo invece, più piccolo chiaramente del salone, presenta degli affreschi allegorici sulle Arti liberali (Astronomia, Musica, Retorica, Aritmetica, Geometria e Dialettica) raffigurate sotto l’aspetto di personaggi (alcuni piuttosto rovinati). Dove non sono le figure lo sconosciuto artista ha dipinto gorottesche con arpie, festoni,finti tendaggi e paraste dipinte. Interessante è una data, 1514, riportata sul globo che l’astronomo regge; tale data infatti sottolinea la stretta relazione tra il ciclo di affreschi del castello Savelli e le grottesche della Stanza della Segnatura al Vaticano da poco terminata.