Ma veniamo alle cappelle. La prima, entrando in chiesa, a sinistra è dedicata al Crocifisso. Vi campeggia una la pala in tela sull'altare; ai lati del Crocifisso sono le figure di Santa Teresa d'Avila e di Santa Maria Maddalena dei Pazzi mentre sulle pareti laterali sono raffigurate le immagini di Sant'Anna e di Santa Brigida.
La seconda cappella è intitolata a Sant'Alberto di Sicilia; bella la pala d'altare del Santo carmelitano. Sulle pareti laterali spiccano invece i dipinti di Sant'Avertano e il beato Franco di Siena, entrambi carmelitani.
La terza cappella è quella della Confraternita dello Scapolare (esistente già prima del 1550) e custodisce la statua della Madonna del Carmine, che viene portata in processione ogni anno la domenica che segue la sua festa liturgica.
Sulla parete laterale sinistra è raffigurato San Sebastiano, martire.
Veniamo alle altre tre cappelle. Proseguendo a destra dell'altare maggiore, la prima, che si incontra, è quella che conserva la statua del Sacro Cuore di Gesù (in passato era dedicata a San Nicola, vescovo di Bari, a San Biagio, vescovo e martire, e a San Guarino, vescovo di Palestrina. Sulle pareti laterali sono collocati San Simone Stock (che riceve dalla Madonna lo Scapolare del Carmelo) e Sant'Alberto, patriarca di Gerusalemme, che dà la regola a San Brocardo, generale dell'Ordine Carmelitano. Questa pittura è attribuita a Giambattista Ricci.
Viene poi la cappella dedicata a Sant'Antonio abate, con pala d'altare del Santo eseguita nel 1688 da Bernardino Balduino. Le pareti laterali custodiscono i dipinti di Santa Maria Maddalena e di San Pier Tommaso, patriarca di Costantinopoli.
L'ultima cappella ospita il battistero e ha tre dipinti: il centrale raffigura Sant'Elia, profeta; quello sulla parete sinistra San Vito, martire; sulla parete destra,l'arcangelo Raffaele.
L'altare maggiore è sovrastato dall'immagine della Madonna del Carmine dipinta su tavola e risalente al 1570 (essa sostituì quella dipinta su rame, che attualmente si conserva nell'ufficio parrocchiale). Ai lati del presbiterio due monumenti funebri di marmi policromi: a sinistra quello di padre Sebastiano Fantoni; a destra quello del carmelitano Antonio Marinari, vescovo ausiliare di Velletri. Ambedue i monumenti riportano i busti di marmo e l'iscrizione delle benemerenze dei citati personaggi. I due amboni sono stati realizzati utilizzando i marmi della rimossa balaustra le cui colonnine sostengono il nuovo altare, eretto secondo le vigenti norme liturgiche.
La sagrestia è impreziosita da: una piccola statua di alabastro, che raffigura la Madonna del Carmine di Trapani; una tela del 1538 che ritrae San Nicola di Bari e San Ciriaco; un'altra del XVIII secolo, che presenta questi due Santi insieme a San Guarino. All'interno del convento, di cui alcuni locali sono messi a disposizione per le attività parrocchiali, sono custodite varie tele, tra le quali qualcuna di pregio, e il prezioso busto ligneo dell'Ecce Homo, rimosso dalla cappella del Crocifisso.
Il giardino, gli "Orti del Convento", rappresenta uno dei luoghi panoramici più suggestivi: da qui è possibile ammirare tutta la valle del Sacco, fino a Roma.