La Valle dell'Inferno

Il turista che viene a Tivoli non può non gettare uno sguardo ad uno dei panorami più splendidi che si possa immaginare: la vista dell'acropoli e della città medievale che domina l'orrido in fondo al quale si trova la Valle dell'Inferno. Per ammirare la magnificenza dello scenario non occorre andare molto lontano, basta passare davanti l'ingresso di Villa Gregoriana (che è inoltre parte integrante dello stupendo vallone) e proseguire per la strada che da Tivoli conduce a Marcellina (la stessa che si percorre per ammirare il salto della cascata artificiale e per raggiungere il santuario di Quintiliolo ed il convento di S.Antonio). Il luogo più adatto per fermarsi ed ammirare questo spettacolo unico è sostare nella prima piazzola che si incontra sulla sinistra per chi viene da Tivoli subito dopo aver superato il convento di S.Antonio.


Ingrandisce foto Valle dell'Inferno

Sotto la protezione del monte Catillo che domina in alto sulla sinistra si estende la Tibur storica con la sua acropoli ed il suo quartiere medioevale e più in basso il retaggio del suo passato industriale, le cartiere, (la via degli Stabilimenti) mentre dai cunicoli gregoriani si getta con un salto impressionante la grande cascata e più in là, all'altezza delle cartiere, si affacciano varie cascatelle che spiccano tra il verde della vegetazione dei precipizi.

Scendendo con l'occhio verso il declivo del colle si staglia il poderoso resto del santuario di Ercole Vincitore e sullo sfondo si intravede parte della pianura romana. Sporgendosi dal davanzale della piazzola si ammira il fondovalle: oggi coltivato a vigneti del famoso pizzutello, una valle caratterizzata da dirupi ed orridi di una bellezza particolare.
La Valle dell'Aniene ha sempre richiamato visitatori dal Seicento a tutto il XIX secolo attirati dalle sue bellezze naturali e dagli scenari mozzafiato dei suoi baratri; Goethe ma anche molti pittori l'hanno descritta e ritratta nelle proprie opere consegnandoci lavori di estrema originalità e di grande spessore artistico trovando in questi luoghi condensati tutti i canoni della cultura classica per i resti di rovine antiche.


Ingrandisce foto Cunicoli gregoriani

La valle dell'Inferno non è altro che un baratro di 100 m. e più in cui cascata e cascatelle precipitano dopo un salto più o meno alto (spettacolare quello compiuto dalla cascata artificiale). Qui nella profondità del suo fondo si cela la grotta Polesini dove l'uomo preistorico del paleolitico aveva trovato il suo insediamento mentre più in alto, lungo i suoi fianchi, erano state costruite ville altorepubblicane e imperiali

(di Orazio, di Cinzia, di Manlio Volpisco, di Quintilio Varo ecc.) e ancor più su, sul punto in cui inizia il precipizio, erano stati eretti i templi dell'acropoli (di Vesta e della Sibilla). Né è da passare sotto silenzio che ancora qui trovarono ubicazione luoghi mistici particolarmente adatti alla meditazione ed al ritiro spirituale contemplando la bellezza del creato quali il Convento di S.Antonio da Padova, sorto quasi sulle rovine della villa di Orazio, ed il santuario di Quintiliolo, prossimo ai resti della Villa di Quintilio Varo.

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