Il Monte Catillo è di particolare interesse dal punto di vista geologico e botanico. Il terreno è roccioso ed è possibile trovare grazie alla sua conformazione le tracce di una cava abbandonata mentre resti di muretti a secco ricordano che in passato si coltivava fin lassù a terrazzamenti; l'interesse botanico è invece dato dal fatto che vi si possono ritrovare 120 specie di piante superiori ed alcune di esse rare (salsapariglia o stracciabraghe, olivo selvatico, albero di Giuda) e numerosi asfodeli gialli che in primavera fioriscono in modo stupendo (essi sono protetti dalle leggi regionali).
Superato il Monte Catillo, procedendo in lieve salita, si giunge al sughereto-castagneto oggi non tanto esteso rispetto al passato a causa degli incendi dolosi (che da anni si sviluppano sul Monte Catillo e interessano la zona estendendosi) e dell'abusivismo pastorizio particolarmente dannoso in quanto le bestie al pascolo brucano e mangiano anche le piantine che dovrebbero ringiovanire il bosco.
Questo misto di sugheri e di castagni, che nascono su un terreno calcareo, è di particolare interesse tanto che i botanici considerano il fenomeno irripetibile nel mondo e ne giustificano la presenza con lo speciale clima creato dalle cascate (si parla quindi di un raro microclima). La rarità del posto è poi aumentata dalla presenza nei prati vicini di un'altra specie protetta ma in via d'estinsione: l'orchidea selvatica (ophrys tentheredinifera).