Camminare sulla strada nuova degli Stabilimenti , un percorso di circa un chilometro e mezzo vuol dire tornare sui passi della storia della città di Tivoli. Una storia relativamente recente, visto che la strada fu realizzata nella seconda metà del 1800 per motivi industriali; essa è infatti circondata dai ruderi di una decina di antiche cartiere e fabbriche tiburtine, operative dall'800 e fino agli anni '50, di cui è ancora possibile ammirare alcune ciminiere .
La storia della strada è in realtà ben più antica, se si considera che la via ripercorre in parte l'andamento del Clivus Tiburtinus, il tracciato della consolare Tiburtina che, passando sotto il Santuario di Ercole Vincitore (via tecta) raggiungeva l'abitato di Tibur entrando attraverso la porta Esquilina.
Il ripristino della via dal Santuario romano fino ai Templi dell'Acropoli permette oggi il passaggio lungo un percorso godibile sulla valle dell'Aniene immediatamente a Nord di Tivoli, dove gli aspetti naturalistici si fondono alle strutture dell'archeologia classica, medievale e industriale, fornendo una spettacolare ed unica visione panoramica sull'orrido della cascata, sulla Villa di Orazio e su quella di Quintilio Varo.
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