Agenzia del Demanio, Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (MiBACT) e Comune di Tivoli firmano accordo per la valorizzazione dello storico castello.
Entro l’estate l’apertura al pubblico.
Il Museo della Rocca Pia, un contenitore di pregio anche per eventi, spettacoli, esposizioni e mostre: questo il futuro prossimo per il celebre monumento, che domina il centro di Tivoli. La fortezza costruita a partire dal 1461 per volere di Papa Pio II Piccolomini è al centro dell’accordo di valorizzazione firmato oggi, all’interno della stessa Rocca, da Massimiliano Iannelli, direttore regionale dell’Agenzia del Demanio, da Leonardo Nardella, segretario regionale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e da Giuseppe Proietti, Sindaco di Tivoli.
L’intesa rientra nel percorso di riqualificazione previsto dal federalismo culturale che si concluderà con il trasferimento definitivo del bene all’amministrazione comunale entro i prossimi 90 giorni.
La Rocca Pia – adiacente all’area archeologica dell’Anfiteatro romano di Bleso - potrà quindi essere nuovamente fruibile da parte di cittadini e turisti già a partire dalla prossima estate, quando completati gli ultimi passaggi normativi e gli allestimenti ancora in corso, è prevista l’apertura al pubblico del bene, già protagonista di importanti interventi di recupero che lo hanno reso pronto a diventare parte attiva della vita urbana. Il Museo della Rocca Pia sarà quindi anche un punto di aggregazione e intrattenimento animato da una programmazione varia e integrata capace di sfruttare i diversi spazi presenti: le sale espositive, le aree per proiezioni e conferenze e l’ampio cortile interno sono infatti adatti a ospitare eventi pubblici e privati, concerti e spettacoli teatrali oltre a installazioni temporanee di vario tipo.
La riapertura dell’immobile dopo decenni di inutilizzo rappresenta quindi un’opportunità per ricostruire l’identità culturale di questo luogo contribuendo anche alla crescita e allo sviluppo di un distretto turistico dalle elevate potenzialità che comprende i borghi e le bellezze naturali e paesaggistiche della Valle dell’Aniene.
Il progetto di restauro della Rocca Pia - Arch. María Margarita Segarra Lagunes
L’intervento di restauro della Rocca Pia di Tivoli, promosso dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio del Lazio e dalla Provincia di Roma, d’intesa con il
Comune di Tivoli, mira al recupero di un edificio rimasto per molte decadi nell’oblio.
L’idea del rilancio del monumento si basa su un programma più ampio di valorizzazione che pone in connessione le importanti testimonianze archeologiche, storiche, artistiche e architettoniche presenti a Tivoli, attraverso un racconto urbano costituito da episodi appartenenti a periodi diversi che si sono depositati, nel corso dei secoli, nel centro urbano e nel territorio.
L’approccio progettuale che ha guidato la redazione del progetto di recupero e restauro muove dalla consapevolezza che un luogo carico di memoria come la Rocca Pia deve essere conservato nella sua integrità stratificata. Un restauro, quindi, mirato a rilanciare il ‘senso’ del monumento, mettendo in risalto i suoi valori storico-architettonici e restituendo ad esso un ruolo che, nel corso della seconda metà del Novecento, era rimasto in ombra, dopo lo stato di abbandono seguito alla dismissione dell’edificio dall’uso carcerario cui era stato
adibito sin dalle prime decadi del XIX secolo.
Esterno
L’ingresso al recinto della Rocca è segnato dalla nuova cancellata, mentre l’intera area antistante la Rocca è stata interessata da una sistemazione a giardino.
È stata prevista la valorizzazione e il restauro del Monumento ai Caduti e la realizzazione di una fontana, attorno alla quale i visitatori potranno sostare comodamente seduti in una lunga panca in pietra: ad accompagnare i centenari cipressi che fiancheggiano il camminamento di ronda, sono state disposte liberamente piante di lavanda, rosmarino e altre
essenze ornamentali.
A breve, è previsto che possano stabilirsi punti di raccordo diretto, sia funzionale che visivo, tra la Rocca e la zona archeologica dell’Anfiteatro di Bleso, per il quale è prossimo
l’avvio del restauro mirato alla riapertura al pubblico.
Il corpo di fabbrica a pianta quadrata antistante l’ingresso alla Rocca – chiamato nei documenti baloardo – è stato restaurato e costituirà l’Info-point del Polo Tiburtino del Beni
culturali.
Una nuova scala, in ferro e legno, nascosta dal baluardo, conduce alla quota d’ingresso alla Rocca, raggiungibile dal ponte, anch’esso in ferro e legno, che evoca quello originale
levatoio. Sulla copertura del baluardo, è stata praticata un’apertura circolare, a ricordare la presenza, testimoniata dalle fonti, della scala ‘a lumaca’, i cui resti sono ancora presenti all’interno del fabbricato. Per consentire l’accesso ai portatori di handicap è stata inserita, adiacente al baluardo, una piattaforma elevatrice.
Grande corte
La corte della Rocca è stata mantenuta nell’integrità del suo ampio spazio. Sui prospetti dei due corpi edilizi è stato attuato un restauro riguardante prevalentemente il rifacimento degli intonaci degradati, la reintegrazione dei pezzi mancanti e la tinteggiatura tradizionale a base di calce colorata con terre naturali. Al centro della corte è stato collocato un tombino in bronzo per la raccolta delle acque, disegnato dalla scultrice messicana María Lagunes.
Si è previsto un impianto di illuminazione della corte e delle torri, necessario in caso di apertura serale del complesso in occasione di concerti e attività culturali. Tale apertura non
solo è auspicabile, ma anzi costituirà un punto di forza nell’operazione di rilancio culturale dell’intera area.
Terrazzi
Uno dei valori maggiormente significativi della Rocca Pia è da riconoscere nella posizione dominante dell’edificio, dovuta a scelte strategiche militari, legate al controllo del territorio circostante. Oggi, tale valore si ripropone nel godimento di vedute panoramiche a 360 gradi, sia sul centro urbano, sia sui monti e le vallate adiacenti. Il primo livello di terrazzi, su tre lati della Rocca, è raggiungibile anche dai portatori di handicap (l’ascensore ha un punto di sbarco proprio a questa quota), mentre gli altri due, a livelli sfalsati e posti sopra le torri
Maggiore e Mezzana, sono accessibili al pubblico dalle scale a chiocciola, conservate nella loro consistenza e disposizione originale.
Interno
Si è studiato, per l’interno della Rocca, un percorso di visita che metta in evidenza le diverse fasi storiche dell’edificio, senza negare la sua natura composita e stratificata. Il monumento si mostra per quello che è stato ed è: con i segni della sua età, con le patine che hanno caratterizzato cromaticamente le sue murature, con le trasformazioni che nel tempo esso ha subito.
L’inserimento di un ascensore nel vano posto all’angolo tra i due corpi di fabbrica principali, con uscite sui diversi livelli, risolve i problemi di accesso a tutti gli ambienti del complesso fortificato e ai terrazzi panoramici.
L’uso museale ed espositivo che si ipotizza per gli spazi interni della Rocca ha suggerito l’uso di finiture neutre che confermano tecniche e materiali tradizionali: intonaci a calce, tinteggiature a tempera per gli interni e a calce per l’esterno, infissi in legno che ripropongono partizioni preesistenti, inferriate tradizionali a occhio passante, pavimenti in travertino a grandi lastre nelle sale e nei percorsi ove non si conservano più le tracce del pavimento originale.
Allestimento
L’allestimento museale dell’edificio, ultima tappa di questo percorso progettuale (di imminente conclusione), è costituito da elementi di supporto, che possono all’occorrenza essere potenziati o rimossi a seconda dei casi. Leggii in acciaio, percorreranno i muri degli ambienti, affiancati da binari metallici da cui sospendere le opere esposte.
Ad essi potranno essere fissati i diversi materiali già acquisiti per la collezione della Rocca (incisioni, stampe, acquerelli, fotografie storiche), così come anche i pannelli illustrativi, le didascalie o quant’altro sarà oggetto di esposizione. Elementi d’interesse, nel percorso di visita, sono i due modelli – uno della città di Tivoli e l’altro della Rocca – che troveranno negli spazi interni adeguata collocazione.