Per quanto
riguarda la musica all'interno delle rappresentazioni romane
occorre subito precisare che essa aveva un ruolo fondamentale.
Purtroppo non ci sono pervenuti testi scritti per cui ignoriamo
quali fossero i brani musicali che facevano da sottofondo
all'azione e alle battute teatrali.
Possiamo tuttavia dire che in uno spettacolo teatrale c'erano
i diverbia (parti dialogate e declamate) e i cantica (parti
cantate).
In entrambe le parti l'accompagnamento musicale era dato dal flauto che il tibicen (flautista) suonava magistralmente sottolineando l'azione o le battute recitate. L'accompagnamento del musico infatti aveva delle convenzioni molto rigide: gli spettatori, dalla sola musica di introduzione, erano in grado di capire quale personaggio stava per entrare in scena o casa stava per accadere.
Il musico accompagnava lo spettacolo dall'inizio alla fine spostandosi insieme ai personaggi. A volte l'accompagnamento era fatto con la tibia che poteva essere o costituita da due canne di lunghezza diversa (praticamente doppia) o da una sola (semplice) ; la doppia accompagnava le parti comiche, mentre la semplice quelle tragiche.
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