Gli arredi sacri della distrutta chiesa di S.Valerio furono spartiti tra le parrocchie vicine: fra questi la preziosissima statuetta lignea raffigurante San Valerio.
Tale scultura lignea a mezzo rilievo, che A. Del Re cita nel X cap. di "Antichità tiburtine", é di autore ignoto, di arte romanica realizzata nel XII sec., alta cm.1,15; raffigura S.Valerio, nimbato d'oro, col viso sbarbato, rivestito da tunica, dalmatica, stola e con ai piedi i "compagia". La statua, in legno scolpito e dipinto (116x34x37 cm.), era quindi custodita nella chiesa omonima che fu demolita il 2 maggio del 1777, essendo consenziente l'allora Vescovo di Tivoli, Giulio Mattei Natali, onde favorire l'ampliamento della Via Valeria. Il 26 aprile dello stesso anno era stato ottenuto il permesso di abbattere detta chiesa cogliendo l'occasione di una visita a Subiaco fatta dal Pontefice Pio VI.
Oggi la statua di S.Valerio, essendo preziosissima, è conservata sotto la direzione della curia vescovile di Tivoli onde preservarla da eventuali furti. La piccola statua, come ricorda V. Pacifici in "Tivoli nel Medioevo" vol. V-VI (1925-26), raffigura S.Valerio molto giovane.
Il santo, vestito da diacono o subdiacono, è ritratto in piedi con la destra alzata all'altezza del petto in atto di benedire mentre con la sinistra impugna il sostegno del reliquario rettangolare (avente la forma di un libro) con fregi nel campo che circonda il piccolo incavo in cui era riposta una reliquia protetta da un vetro. Tale libro-reliquario ha quasi la forma delle prime ventole tua lignea: "la correttezza del volto e la giusta proporzione delle pupille, mostrantenate dei moderni ventagli. V. Pacifici nel volume citato fa un esame accurato della staano i riflessi di età anteriori. la boccuccia appena tracciata. la grave rigidità del corpo angoloso, la tradizione delle vesti. il parallelismo delle pieghe. rivelano evidenti i caratteri romanici del XII sec.".
Per il Pacifici quindi la scultura sarebbe stata realizzata ai primi del XII sec., forse nel 1138 cioè nell'anno in cui fu fatta la consacrazione della poi demolita chiesa di S.Valerio. Insomma la scultura lignea di S.Valerio si potrebbe collocare in un periodo in cui vennero realizzate anche la splendida statua lignea di S.Maria delle Grazie alla Mentorella ed il gruppo ligneo della Deposizione (primi XIII sec.) del Duomo tiburtino. La statua di S.Valerio, che è in buono stato di conservazione e presenta ancora tracce di doratura e di colori (rosso, bianco e marrone), secondo lo studioso De Francovich sarebbe stata invece fatta nella seconda metà del sec. XII per i caratteri maturi dello stile della figura. Sempre alla fine del sec.XII ne viene collocata la realizzazione da E.Carli il quale vi legge il persistere della tradizione iconografica bizantina lontana dal gusto contemporaneo in Occidente. Anche il Bertelli vi riconosce lo stesso "evidente influsso bizantino". Interessante è poi l'apporto del de' Maffei il quale mette in relazione la scultura di S.Valerio con il sigillo di Lucio II del Duomo di Verona, realizzato alla fine del XII sec.
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