La prima meraviglia, che si incontra varcando il portale d’ingresso (XV sec. un tempo ornava l’entrata del convento dei benedettini) situato a fianco della chiesa di S.Maria Maggiore, è un passaggio la cui volta è affrescata con scene tratte dall’Antico Testamento. Purtroppo i riquadri monocromi non sono molto ben conservati ad eccezione di quello in cui è ritratto “Il sacrificio di Isacco”. Tali pitture sono state eseguite da artisti emiliani sotto la direzione di Girolamo Muziano verso il 1563-65. Vi compare anche un’iscrizione concernente la venuta di Pio IX nel 1846. Bella anche la “Sala delle Storie di Salomone” in cui è stata sistemata la biglietteria.
In questa Sala si trovano pitture, sempre monocrome, in cui sono raffigurati gli episodi più salienti della vita di Salomone, il saggio figlio di David e suo successore.
La seconda meraviglia è il chiostro dell’ex convento benedettino che in origine era coperto ai quattro lati da un portico. Il materiale usato per realizzare i pilastri è naturalmente la pietra locale ovvero il travertino, estratto nella vicina ed antichissima cava del Barco.
Essi sono adornati da capitelli dorici su cui scaricano archi a tutto sesto; sono stati realizzati intorno al 1566 da Raffaello Sangallo. Con il passar del tempo furono apportati dei cambiamenti per alleggerire la struttura ed il porticato rimase intatto su tre lati mentre fu abbattuto quello confinante con la chiesa di S.Maria Maggiore.
Dentro due nicchie ubicate nel porticato sono collocate due teste in travertino che forse facevano parte dei grandi frammenti trovati nel basso giardino e qui collocate nella seconda metà del XVIII sec. Vi sono anche resti di colonne, cippi e avanzi marmorei di epoca romana e medievale. Sul lato privato del portico spicca il campanile e le strutture originarie della chiesa di S.Maria Maggiore nella quale fu sepolto il cardinale Ippolito II dopo le solenni esequie.
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