I lavori di riqualificazione del Santuario di Ercole Vincitore: l'area archeologica

Fonte: comunicato stampa del Ministero per i Beni e le Attività Culturali Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio

La riqualificazione del santuario di Ercole Vincitore rientra nella volontà di creare un percorso turistico che unisca i siti monumentali più rilevanti di Tivoli e del suo territorio, quali le ville storiche - Villa Adriana, Villa d'Este, Villa Gregoriana - l'Acropoli e il Centro Storico. Lavori di scavo, restauro e valorizzazione hanno riguardato l'Area Sacra e l'antistante teatro a cavea semicircolare che sarà così riutilizzato. Chiaramente sono stati previsti i servizi per accogliere i visitatori e per migliorare la fruizione del sito. Ha trovato sede, inoltre, nei locali occupati nel XX secolo dalle cartiere del '900 e completamente riassettati un Antiquarium. Un massiccio intervento è stato fatto per restaurare le parti più degradate del santuario; équipe di specialisti, archeologi e maestranze hanno dato il loro fattivo contributo. Si è tenuto conto, per valorizzare il complesso, della compresenza di strutture romane e industriali.

L'area Sacra

I lavori hanno riportato alla luce un ampio tratto (24 metri) del monumentale basamento del tempio, in travertino modanato. Ciò testimonia le enormi dimensioni dell'edificio di culto. Nei suoi pressi sono stati recuperati una base d'altare e un elemento cilindrico in travertino internamente cavo, identificabile con un thesaurus, cioè una "cassetta" per le offerte monetali che costituiva una ingente risorsa economica.


Ingrandisce foto Area sacra

Il teatro

Il progetto cardine delle attività è stato recuperarne la struttura in forte degrado per le spoliazione succedutesi dopo l'abbandono del santuario. Sono state riattivati le gradinate della cavea, gli accessi laterali e della scena. Si sono realizzati ambienti di servizio al fine di riutilizzare il teatro per spettacoli ed incontri culturali. È stato condotto un accurato lavoro di indagine sulla scena grazie alle tracce rimaste e ai numerosi frammenti architettonici recuperati permettondo lo studio ricostruttivo dell'aspetto architettonico complessivo. Gli interventi di restauro conservativo hanno coinvolto la vasca antistante la scena che ha rivelato, sotto l'incrostazione calcarea, un originale intonaco azzurro delle pareti interne. Il recupero del teatro permetterà la realizzazione di un percorso che, abbracciando la Via Tecta per tutta la sua lunghezza, le restituirà la sua antica funzione di attraversamento del santuario, consentendo ai visitatori di vivere un'esperienza di grande suggestione.

L'Antiquarium

Come si è detto ha trovato sede negli ampi locali dell'ex cartiera costruiti su una delle aule sostruttive di età romana e dominati dalla torretta ottocentesca che ripropone lo spigolo nord-occidentale del santuario. Sono stati collocati qui i più rilevanti reperti scultorei, epigrafici ed architettonici che originariamente decoravano il santuario.
Il percorso di visita si articola secondo un criterio che individua le aree principali del complesso monumentale, giustamente definito nucleo polifunzionale: luogo di culto, ma anche di transito e di scambi, dove le potenti gentes locali, ma anche senatori e cavalieri, che nel territorio tiburtino avevano le loro ville, avevano modo, attraverso iscrizioni e statue celebrative, di esercitare un'esposizione mediatica ante litteram. La ricostruzione della decorazione architettonica e scultorea del portico, del teatro e del tempio con le due fontane alla base della scalinata d'accesso si avvale anche di calchi e di moderne tecnologie ricostruttive.
Si viene così a costruire un racconto attraverso nomi e immagini degli uomini che in questo luogo sono passati e hanno voluto lasciare traccia attraverso un'iscrizione o una statua che li ricordasse.


Ingrandisce foto Veduta aerea del Santuario

Le sculture qui esposte sono state oggetto di uno studio finalizzato all'analisi dell'intero arredo scultoreo del santuario, che si articolava in luoghi con funzioni diverse e quindi caratterizzati da programmi decorativi pertinenti. Per la prima volta vengono esposti al pubblico nel loro insieme reperti scultorei così rilevanti provenienti dal santuario.
L'analisi delle fonti documentarie ha individuato pezzi provenienti dal santuario, ma dispersi nel mercato antiquario, permettendo di rintracciare nella collezione della Ny Carlsberg Glyptotek di Copenhagen una statua di Ercole proveniente con ogni probabilità dal nostro santuario. Successivamente la revisione di tutto il materiale scultoreo proveniente dalle campagne di scavi del secolo scorso e del 2002 - 2003, attraverso una sistematica ricerca di frammenti combacianti, ha ottenuto preziosi risultati, consentendo di arricchire notevolmente il patrimonio scultoreo e architettonico. Infine lo studio tipologico, iconografico e stilistico dei singoli pezzi, supportato dai dati di rinvenimento, ha permesso la ricostruzione dell'apparato decorativo dei diversi settori del complesso santuariale.

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