L'Antiquarium
Come si è detto ha trovato sede negli ampi locali dell'ex cartiera costruiti su una delle aule sostruttive di età romana e dominati dalla torretta ottocentesca che ripropone lo spigolo nord-occidentale del santuario. Sono stati collocati qui i più rilevanti reperti scultorei, epigrafici ed architettonici che originariamente decoravano il santuario.Il percorso di visita si articola secondo un criterio che individua le aree principali del complesso monumentale, giustamente definito nucleo polifunzionale: luogo di culto, ma anche di transito e di scambi, dove le potenti gentes locali, ma anche senatori e cavalieri, che nel territorio tiburtino avevano le loro ville, avevano modo, attraverso iscrizioni e statue celebrative, di esercitare un'esposizione mediatica ante litteram. La ricostruzione della decorazione architettonica e scultorea del portico, del teatro e del tempio con le due fontane alla base della scalinata d'accesso si avvale anche di calchi e di moderne tecnologie ricostruttive.
Si viene così a costruire un racconto attraverso nomi e immagini degli uomini che in questo luogo sono passati e hanno voluto lasciare traccia attraverso un'iscrizione o una statua che li ricordasse.
Le sculture qui esposte sono state oggetto di uno studio finalizzato all'analisi dell'intero arredo scultoreo del santuario, che si articolava in luoghi con funzioni diverse e quindi caratterizzati da programmi decorativi pertinenti. Per la prima volta vengono esposti al pubblico nel loro insieme reperti scultorei così rilevanti provenienti dal santuario.
L'analisi delle fonti documentarie ha individuato pezzi provenienti dal santuario, ma dispersi nel mercato antiquario, permettendo di rintracciare nella collezione della Ny Carlsberg Glyptotek di
Copenhagen una statua di Ercole proveniente con ogni probabilità dal nostro santuario.
Successivamente la revisione di tutto il materiale scultoreo proveniente dalle campagne di scavi del secolo scorso e del 2002 - 2003, attraverso una sistematica ricerca di frammenti
combacianti, ha ottenuto preziosi risultati, consentendo di arricchire notevolmente il patrimonio scultoreo e architettonico.
Infine lo studio tipologico, iconografico e stilistico dei singoli pezzi, supportato dai dati di rinvenimento, ha permesso la ricostruzione dell'apparato decorativo dei diversi settori del
complesso santuariale.