Nel sito, occupato oggi dalla chiesa di S.Andrea, si credeva si ergesse un tempo il tempio di Diana con annesso il lucus (bosco sacro). Tuttavia nessuna lapide connessa al culto della dea ci fornisce certezze in merito; si può asserire con sicurezza invece che la chiesa si eleva su un edificio romano, probabilmente delle terme, come suggerisce una lapide ritrovata nel 1778 (insieme a pezzi di statue) in cui è scritto che un certo Mecio Gracco dedicò una statua in questo edificio termale. A confermare l'ipotesi che la costruzione romana fossero delle terme fu il ritrovamento delle "Fistulae Aquarie" (condutture idriche) rinvenute nel 1846 nei pressi della chiesa;
a rafforzare ancor di più questa tesi si aggiunse il fatto che nel vicino Vicolo del Labirinto fu riportato alla luce un doppio pavimento con "suspensurae" (volte, archi). Dagli studi eseguiti successivamente si è arrivati a scoprire che il complesso termale copriva un'estensione situata tra Piazza Sant'Andrea, Vicolo del Labirinto e via dei Sosii; esso fu poi interrato per costruirvi sopra la chiesa di cui si sta trattando ed altre abitazioni limitrofe.
Probabilmente le terme furono abbandonate per problemi di rifornimento idrico essendosi verificati guasti nelle condutture e tra queste rovine forse si stabilirono dei monaci eremiti. Nel primo medioevo infatti era molto diffusa la pratica di costruire chiesette su edifici romani in rovina per evidenziare la vittoria del cristianesimo sul paganesimo.
Oggigiorno è possibile ammirare ciò che rimane di tali terme all'interno del ristorante "Antiche Terme di Diana", sito in via dei Sosii. Il personale, molto gentile, vi guiderà nello scoprire questo fantastico posto.
Scarica gratuitamente le nostre audioguide o le guide tascabili.
Patrocinio Comune di Tivoli
Assessorato al Turismo