Sembra che fosse l'evangelista Luca, che avrebbe anche ritratto la Madonna dell'Ara coeli, a dipingere la Aghiosoritissa ritraendo di persona la Vergine mentre si trovava a Gerusalemme. Questo dipinto, che nel 400 d.C. fu portato a Costantinopoli, andò perduto quando scoppiò la lite tra l'imperatore bizantino e la chiesa ortodossa, lite che è meglio conosciuta sotto il nome di lotta iconoclastica (distruzione delle immagine sacre volute dal sovrano per togliere al clero locale influenza sulla popolazione). L'atteggiamento della Madonna è lo stesso della Deesis bizantina in cui sono raffigurati ai lati del Cristo Pantocratore (dominatore dell'universo) la Vergine e S.Giovanni Battista che intercedono presso il suo trono a favore dei credenti. La Madonna è ritratta in atteggiamento di preghiera che secondo alcuni studiosi sarebbe quello preso dalla Vergine nell'istante in cui l'Angelo Le fece visita in occasione dell'Annunciazione.
Il tiburtino dipinto è custodito sull'altare maggiore della chiesa di S.Maria Maggiore; secondo la leggenda, l'opera è stata eseguita da S.Luca e donata ai tiburtini da Papa Simplicio, esattamente come il trittico del santissimo Salvatore. In realtà tale dipinto è una copia di quello raffigurante la Vergine Avvocata, collocato nella chiesa dell'Ara coeli a Roma.
Le stesse caratteristiche della Vergine advocata si ritrovano
nel ritratto dipinto nel XIII secolo dal pittore Jacopo Torriti,
un francescano, in quanto in questo secolo la chiesa tiburtina
di S.Maria Maggiore fu custodita dall'ordine di S.Francesco.
Jacopo Torriti era particolarmente celebre per aver eseguito
diversi affreschi sia nella basilica di Santa Maria Maggiore
a Roma che nella chiesa di S.Francesco in Assisi. Nella realizzazione
del dipinto tiburtino sembra si sia ispirato all'icona della
Madonna dell'Ara coeli. Con il tempo l'opera si deteriorò
per cui fu sostituita tra il XVIII ed il XIX secolo con una
copia fedelissima all'originale. A tale conclusione si è
giunti in occasione del restauro operato nel 1969.
Probabilmente la causa della perdita del dipinto del Torriti fu dovuta ad un fulmine che nel XVIII secolo cadde sulla chiesa di S.Maria Maggiore danneggiandone l'altare maggiore e rovinando in maniera irreparabile la sacra immagne. Ai lati di questa alcune lettere greche indicano MARIA MADRE DI DIO; nella parte bassa AVE GRA(TIA) PLENA D(O)M(INUS) TECV(M).