Per ultimo aggiungere il lievito continuando a girare. Intanto accendere il forno a 180°. Prendere un testo rotondo di alluminio leggero dalle pareti molto alte, cospargerne totalmente l'interno con del burro e infarinarlo (affinché il dolce non si attacchi e sia facile poi sformarlo una volta cotto). A questo punto versare il composto nel testo che dovrà essere riempito fino alla metà.
Mettere nel forno caldo per molto tempo senza aprirlo controllandone la cottura attraverso il vetro; il composto aumenterà di volume fino all'orlo del testo assumendo la forma all'apice della tradizionale cupola. Quando quest'ultima si colorerà e si creperà (caratteristica della pizza) perché la lievitazione è ultimata allora aprire lo sportello del forno e saggiare con un lungo spiedino il dolce per costatarne l'eventuale cottura. Solo quando detto spiedino immesso nella pizza ne uscirà asciutto si potrà spegnere il forno.
Attendere che si raffreddi prima di sformarlo; mettere la pizza, tolta dal testo, su di un foglio di carta assorbente a sua volta posto su una tavola, affinché si raffreddi ancora; infine imbustare in sacchetto di plastica per alimenti chiudendo bene. Il dolce così non perderà la fragranza e si manterrà fresco a lungo. Per tradizione la pizza cresciuta va mangiata la mattina di Pasqua con il salame Corallina (una qualità che viene fatta soltanto in questo periodo) e con le uova sode accompagnate anche dal Pan di Spagna di cui diamo la ricetta.