Di grande fattura è la lignea Croce Processionale (conservata nella navata sinistra della chiesa di S.Andrea durante il resto dell’anno) sormontata da un aquila dorata con il collo e la testa flessi; tralci di vite con foglie e grappoli di uva anch’essi dorati ricoprono a spirale i bracci della croce alla cui confluenza c’è una grande raggiera similmente dorata. La scritta INRI su una lamina traversa anch’essa dorata si evidenzia al di sotto dell’aquila all’apice della croce.
Processione del Venerdì Santo
Decisamente meno preziosa e più moderna (anche se essendo illuminata al suo interno fa molta scena) è l’altra croce sulla cui superficie vitrea opaca sono disegnati tutti gli strumenti di tortura utilizzati per la passione di Cristo. Gli occhi dei fedeli sono tutti per il grande catafalco nero su cui è disteso il corpo del Cristo morto deposto dalla croce e circondato di fiori mentre un grande baldacchino nero con bordature dorate lo sovrasta.
Preceduta dalle consorelle dell’Addolorata avanza poi la statua della Vergine che, avvolta in un ampio mantello e con un fazzoletto bianco in mano per asciugarsi le lacrime, ha un grande pugnale che le trafigge il cuore (simbolo del grande dolore che prova per la morte del Figlio). L’Addolorata è issata su una macchina professionale semplicissima: alle sue spalle la croce ormai vuota ed ai suoi piedi un tappeto di fiori.