La maggior parte delle stanze ha una copertura a volta; molto
belli gli affreschi, alcuni, come si è detto, sono attribuiti
a Federico Zuccari e alla sua scuola ma vi sono anche lavori
del pittore neoclassico Appiani.
In alcune stanze ritroviamo rappresentazioni pittoriche ispirate
alle vicende della potente famiglia Brancaccio; in altre,
soprattutto nelle volte, compaiono scene mitologiche quali
Amore e Psiche, Apollo ed Aurora, Giove e Cibele, le tre Parche
(conosciute anche come Erinni nel mondo greco), Dedalo ed
Icaro ecc. Molto ben affrescata è l'allegoria dell'Amor Sacro
e dell'Amor profano. In altri locali sono invece raffigurati
paesaggi, in altri si possono ammirare decorazioni fantastiche
(sono le cosiddette grottesche) con mascheroni, meduse, pesci
alati, foglie, armi, ecc.
Dobbiamo invece attendere il 1899 per vedere edificate la foresteria, situata sulla destra, e la torre che si staglia a sinistra per volontà dei nuovi proprietari del castello: i principi Brancaccio. Costoro infatti decisero, affidando l'esecuzione dei lavori ad un architetto di cui si ignora il nome, di ristrutturare ancora una volta il castello, ammodernandolo ed abbellendolo per completarne lo stile.
A tal fine le finestre,
situate a pianterreno, furono modificate secondo lo stile
della croce guelfa mentre anche il vecchio campanile della
cappella fu trasformato in una splendida torre. Nel 1989 i
Principi Brancaccio hanno ceduto al Comune il castello così
come già precedentemente avevano fatto con Villa Brancaccio,
diventata parco comunale.
Proprio la presenza del maniero, che racchiude la parte medievale
dell'abitato, caratterizza il paese con la rara particolarità
di "borgo doppio" essendo il paese diviso in due parti dal
castello.
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