E' quindi storicamente accertato che la tavola, riproducente l'immagine della Madonna di Quintiliolo, fu donata dai padri benedettini di Subiaco. L'attuale santuario fu completamente rifatto tra il 1757 ed il 1766 ed è famoso perché qui nel 1803 Chateaubriand, una domenica, venendo da Roma, compose la "Preghiera del pellegrino" vedendo un devoto tanto assorto nella preghiera da non accorgersi della sua presenza.
La preghiera dice così: "O Dio del viandante, cui piacque d'essere adorato dal pellegrino in questo umile asilo, eretto sulle rovine del palazzo di un Grande della Terra. O Madre Addolorata, che fondasti il Tuo culto di misericordia nel podere di questo sciagurato romano, morto lungi dalla patria fra i barbari! Noi non siamo che due fedeli prosternati ai piedi del Vostro solitario altare.
Concedete a questo sconosciuto, che sembra così profondamente umiliarsi davanti alle Vostre grandezze, tutto ciò ch'ei Vi chiede e fate che i preghi suoi giovino a vicenda a sanare le mie infermità, sì che questi due cristiani senza conoscersi l'un l'altro, incontratisi qui per un solo istante della vita, e prossimi a separarsi per non rivedersi mai più sulla Terra, abbiano, quando si troveranno ai piedi del Vostro trono a meravigliarsi di doversi reciprocamente una parte del proprio bene, grazie ai miracoli della carità". La predetta preghiera, scritta naturalmente in francese, è contenuta nel "Genio del Cristianesimo" ovvero "Bellezze della Religione Cristiana" di F. V. di Chateaubriand.