Sembra, stando alle leggende circolanti localmente, che costoro si incontravano di notte per svolgere dei riti satanici nel corso dei quali compivano anche dei sacrifici esoterici e si abbandonavano a feste orgiastiche. Si diceva ancora che si passavano da mano a mano un bimbo, nato dalle loro relazioni peccaminose, dopo aver fatto un circolo intorno al fuoco; il piccolo alla fine di questo passare e ripassare sul fuoco sarebbe restato abbrustolito e disseccato dopo di che sarebbe stato stritolatolo e ridotto in cenere.
A questo punto quest'ultima sarebbe stata mescolata al vino che i Fraticelli avrebbero bevuto durante i loro riti esecrandi. Il pontefice Paolo II decise di mettere fine alla Setta; dopo aver esortato invano nel 1465 gli adepti di presentarsi a Roma per sconfessare liberamente le loro colpe, cosa che essi non fecero, ne decretò la cattura e il trasferimento coatto per sottoporli ad un processo.
Nel 1467 inviò a Poli alcuni suoi emissari per catturare, essendo accusati di eresia, otto uomini e sei donne e condurli a Roma per sottoporli a giudizio.
Costoro una volta presi furono condotti presso l'Aracoeli situata accanto al Campidoglio; fu per l'occasione innalzato un palco e qui, i presunti eretici
con una mitra di carta sul capo, furono ammoniti da cinque vescovi affinché si convertissero.
Avendolo fatto, furono rivestiti con un vestito di tela recante sul petto e sulla schiena una croce bianca; quindi furono condotti in Campidoglio. Paolo II non
pensò neanche per un momento di astenersi dal perdonare il barone Stefano Conti, colpevole come i suoi antenati di aver sempre protetto la
Setta nel suo feudo, per cui lo fece imprigionare a Castel Sant'Angelo e gli impose di abdicare in favore dei figli. Con la popolazione di Poli invece il
pontefice fu assai clemente: gli abitanti da quel momento in poi dovevano sottoporsi ad una penitenza annuale: una processione da percorrersi nel primo
giorno di Quaresima, dedicato a S. Rocco, nonché provvedere a organizzare e realizzare un pranzo per 12 poveri del paese. Tale castigo fu revocato
solo nel 1886.