A questo punto occorre prendere a destra oltrepassando una staccionata per percorrere una via battuta ove ci si imbatte in un'altra staccionata su cui è posto il divieto di dirigersi verso i ruderi del convento di S.Nicola, che domina il paese, per pericolo di crolli. Occorre perciò proseguire su un percorso alternativo che piega a sinistra evitando detto convento (se proprio si vuole visitarlo si può seguire la variante protetta che qui però non descriviamo) e si riallaccia più in là con il sentiero iniziale.
Continuando a camminare si supera una sella situata tra Monte Peratti e Colle di Cerreta (20 minuti), si procede quindi verso SSE ignorando le due diramazioni discendenti una a destra e una a sinistra. Andando avanti in salita seguendo i segni, si perviene ad un tratto aperto situato tra il Colle di Cerreta ed il Colle Vallepecoraro tenendo presente per orientarsi il Monte Serrapopolo che inizia a vedersi. A questo punto si rientra nel bosco e si esce su una spalletta, si piega a destra seguendo la dorsale che va ad unirsi al Serrapopolo. Un tratto pianeggiante anticipa la salita finale che conduce alla vetta.
Per evitare la salita troppo ripida, si suggerisce, quando si entra nella rampa boscosa finale, di seguire una traccia diagonale conducente al termine del bosco in direzione SO dopo di che percorrere l'ultimo tratto su terreno aperto per giungere finalmente alle due croci situate sulla cima (m. 1180, 0,40 h.). Il panorama sul Pellecchia, sul Gennaro e sul complesso lucretile ripaga la fatica dell'ascensione. Il ritorno (2 h. ca.) ripercorre lo stesso itinerario dell'andata.