Dal Cinquecento al 1870

Castel Madama appartenne ai Medici fino al 1538, poi passò ai Farnese col matrimonio di Margherita d’Austria con Ottavio Farnese a cui portò in dote anche i feudi di Ortona e di Leonessa. Dall’unione dei due nacque Alessandro, duca Farnese, che più tardi con quattro castellani partecipò alla battaglia di Lepanto (1571) contro gli Ottomani. Margherita governò Castel Madama a lungo e di tale periodo rimangono molte lettere datate fino al 1577 alcune inerenti anche alla contesa (1567) tra i Castellani e gli abitanti di S.Gregorio da Sassola (sotto Prospero Pubblicola Santacroce che lo aveva acquistato dagli Orsini) in merito al diritto accampato da quest’ultimi di far legna sulla montagna di S.Gragorio. La lite si concluse con l’ accordo del 1635 in base al quale il Cardinale Santacroce concedeva ai Castellani l’usi del pascolo e la raccolta delle legna.

Castel Madama
Ingrandisce foto Scorcio del centro storico

Con la morte di Margherita i beni della sua dote rimasero ai Farnese; nel 1635 Castel Madama fu ceduta da Ranuccio II Farnese al marchese Alessandro Pallavicino. Sotto costui si ebbe un notevole incremento demografico tanto che fu necessario edificare, fuori dalle mura, un secondo borgo (Borgo Nuovo, per distinguerlo da quello più vecchio di Margherita racchiuso nel recinto di cinta e detto “Castelluccio”).

Nel nuovo borgo trovarono residenza gli abitanti più poveri che si abbandonavano a depredare i raccolti agricoli dei benestanti che risiedevano dentro le mura; molto teso era quindi il rapporto tra i due nuclei abitativi. I Pallavicino governarono con grande benevolenza Castel Madama fino al 1789. Con l’avvento di Napoleone I, i Pallavicino (come era toccato a tante case regnanti) furono detronizzati da Castel Madama, che fu proclamato Comune gestito da un certo Papi, elevato poi al rango di conte dall’imperatore, ma che non raccolse le simpatie locali per cui fu costretto a fuggire dal paese.

Castel Madama
Castel Madama

Con il ritorno del papa Pio VII, essendo caduto Napoleone, anche Castel Madama tornò alla situazione precedente alla Rivoluzione francese e quindi sotto i Pallavicino.

Nel 1830 a costoro subentrò il marchese Tiberi, loro congiunto per via materna. Costui non si seppe ingraziare la popolazione che, appoggiata dal pontefice Gregorio XVI, intorno al 1850 riuscì a dichiararsi Comune indipendente scrollandosi da dosso i diritti feudali tanto cari ai Tiberi. Decisivi per la sua piena autonomia furono poi i decenni successivi (1860 e 1870) quando non appartenne più al caduto Stato Pontificio.

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