La Duncan fu artefice di una netta rottura nei confronti della danza cosiddetta accademica: abolì infatti nei propri spettacoli le scarpette da punta, che considerava innaturali, e gli artificiosi costumi indossati dalle ballerine del XIX secolo, preferendo indossare abiti semplici e leggeri, che ricordavano il peplo delle antiche donne greche, danzando inoltre a piedi nudi. Scelte che per lei coniugavano l'esigenza di favorire la libertà e l'espressività dei movimenti, senza le costrizioni esteriori della danza accademica.
La ballerina statunitense desiderava fortemente creare la danza del futuro ispirandosi appunto all'arte greca, come forma plastica, basandosi sul sentimento e sulla passione dettati dalla natura e dalla forza della musica.
La sua importanza nella storia della danza è grande, sia per l'interesse che seppe suscitare nelle platee di tutto il mondo, sia perché le sue idee, rivoluzionarie per la sua epoca, costituirono per i suoi successori l'impulso per la creazione di nuove tecniche diverse da quella accademica e per una nuova concezione della danza teatrale.
Vediamo allora che Walkowitz produce più di 5.000 disegni della Duncan che balla, risultando uno dei molti artisti affascinati da questa nuova forma di movimento e certamente il più prolifico nel rappresentarlo. E comporre migliaia di questi disegni si sarebbe rivelato uno dei canali di vendita più efficaci per l'artista americano, proprio per la somiglianze tra gli ideali artistici condivisi da Walkowitz e Duncan. Egli fu anche in grado di trarre dal medesimo soggetto disegni infiniti ed estrarre un'esperienza diversa con ogni osservazione.
La dedizione di Walkowitz per la Duncan come soggetto dei suoi disegni andò oltre la morte prematura della ballerina avvenuta tragicamente nel 1927, rivelando sempre la sue convinzioni verso il modernismo e legami di rottura con il passato. Ed ecco allora questo acquerello dal titolo "Tivoli Gardens", cm. 17 x 21, collezione privata, importante perché ci fa conoscere ancora una volta dal titolo per quale motivo Villa d'Este, come giardino di Tivoli, sia conosciuta in tutto il mondo, diventando proprio sinonimo di giardino e soprattutto ci fa vedere che non solo la cosiddetta pittura accademica, ma anche un artista, considerato modernista, possa interpretare la fontana dei Draghi o della Girandola, ponendo l'attenzione sull'enorme scoppio di acqua al centro del gruppo scultoreo. Pochi tratti, poche pennellate, ma efficaci entrambi: un'istantanea che merita il plauso per questo artista del nuovo mondo, al centro del movimento modernista, divenuto famoso per i suoi paesaggi astratti e, come dicevamo, per gli oltre 5.000 disegni di Isadora Duncan. Tanto per fare un esempio, nel Moma di New York su 31 opere di Abraham Walkowitz ben 27 sono relative a Isadora Duncan.
(aprile 2016)