"Tivoli Gardens" di Abraham Walkowitz

a cura di Roberto Borgia

Abraham Walkowitz (28 marzo 1878 - 27 Gennaio 1965) è stato un pittore americano, considerato come artista modernista. Nacque a Tyumen, il primo insediamento russo in Siberia, da genitori ebrei, emigrò con la madre negli Stati Uniti durante la sua infanzia. Studiò presso la National Academy of Design di New York e l'Académie Julian a Parigi sotto il pittore e scultore Jean-Paul Laurens (1838-1921), uno degli ultimi esponenti dello stile cosiddetto accademico e reputato insegnante presso tale Accademia. Walkowitz e i suoi contemporanei più tardi gravitarono intorno alla galleria d'Arte 291, così chiamata perché si trovava (dal 1905 al 1917) al numero 291 della Quinta Strada di New York, creata e gestita da Alfred Stieglitz (1864-1946), fotografo americano e moderno promotore d'arte, che nel corso della sua cinquantennale carriera è stato determinante nel far accettare la fotografia come una forma d'arte.
Oltre per la sua fotografia, Stieglitz è conosciuto appunto per le gallerie d'arte di New York, dove contribuì ad introdurre negli Stati Uniti, nel corso della prima parte del XX secolo, molte avanguardie di artisti europei.


Ingrandisce foto Tivoli Gardens

Durante gli anni di apertura della Galleria 291, Walkowitz collaborò strettamente con Stieglitz, così come Arthur Dove (1880-1946), considerato il primo pittore astratto americano, Marsden Hartley (1877-1943), anch'egli pittore e scrittore modernista, e John Marin (1870-1953), modernista conosciuto per i suoi paesaggi astratti ed acquerelli . Questo sodalizio di artisti fu definito come "The Stieglitz Quartet", dal nome appunto del fotografo, esponente di spicco.
Dicevamo che venne in Europa, nel 1906 con i fondi di un amico per frequentare l'Académie Julian a Parigi e qui che Max Weber (1881-1961), uno dei primi pittori cubisti americani, gli presentò, nello studio del famoso sculture Auguste Rodin (1840-1917), la ballerina Isadora Duncan, pseudonimo di Dora Angela Duncan (1877-1927), la danzatrice statunitense, considerata una tra le più significative precorritrici della cosiddetta "danza moderna", che lei contribuì a far nascere e sviluppare.

La Duncan fu artefice di una netta rottura nei confronti della danza cosiddetta accademica: abolì infatti nei propri spettacoli le scarpette da punta, che considerava innaturali, e gli artificiosi costumi indossati dalle ballerine del XIX secolo, preferendo indossare abiti semplici e leggeri, che ricordavano il peplo delle antiche donne greche, danzando inoltre a piedi nudi. Scelte che per lei coniugavano l'esigenza di favorire la libertà e l'espressività dei movimenti, senza le costrizioni esteriori della danza accademica.

La ballerina statunitense desiderava fortemente creare la danza del futuro ispirandosi appunto all'arte greca, come forma plastica, basandosi sul sentimento e sulla passione dettati dalla natura e dalla forza della musica. La sua importanza nella storia della danza è grande, sia per l'interesse che seppe suscitare nelle platee di tutto il mondo, sia perché le sue idee, rivoluzionarie per la sua epoca, costituirono per i suoi successori l'impulso per la creazione di nuove tecniche diverse da quella accademica e per una nuova concezione della danza teatrale.
Vediamo allora che Walkowitz produce più di 5.000 disegni della Duncan che balla, risultando uno dei molti artisti affascinati da questa nuova forma di movimento e certamente il più prolifico nel rappresentarlo. E comporre migliaia di questi disegni si sarebbe rivelato uno dei canali di vendita più efficaci per l'artista americano, proprio per la somiglianze tra gli ideali artistici condivisi da Walkowitz e Duncan. Egli fu anche in grado di trarre dal medesimo soggetto disegni infiniti ed estrarre un'esperienza diversa con ogni osservazione.

La dedizione di Walkowitz per la Duncan come soggetto dei suoi disegni andò oltre la morte prematura della ballerina avvenuta tragicamente nel 1927, rivelando sempre la sue convinzioni verso il modernismo e legami di rottura con il passato. Ed ecco allora questo acquerello dal titolo "Tivoli Gardens", cm. 17 x 21, collezione privata, importante perché ci fa conoscere ancora una volta dal titolo per quale motivo Villa d'Este, come giardino di Tivoli, sia conosciuta in tutto il mondo, diventando proprio sinonimo di giardino e soprattutto ci fa vedere che non solo la cosiddetta pittura accademica, ma anche un artista, considerato modernista, possa interpretare la fontana dei Draghi o della Girandola, ponendo l'attenzione sull'enorme scoppio di acqua al centro del gruppo scultoreo. Pochi tratti, poche pennellate, ma efficaci entrambi: un'istantanea che merita il plauso per questo artista del nuovo mondo, al centro del movimento modernista, divenuto famoso per i suoi paesaggi astratti e, come dicevamo, per gli oltre 5.000 disegni di Isadora Duncan. Tanto per fare un esempio, nel Moma di New York su 31 opere di Abraham Walkowitz ben 27 sono relative a Isadora Duncan.

(aprile 2016)

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