Non meno importanti le altre due vedute, una della fontana di Nettuno a Villa d'Este, mancante naturalmente degli zampilli che furono inseriti tra le due guerre mondiali da Attilio Rossi ed Emo Salvati ed un interessante disegno che Turpin firma come "palazzo s.croce à Tivoli" e che abbiamo riconosciuto, per la prospettiva delle costruzioni sullo sfondo, come eseguito proprio nel distrutto Palazzo S. Croce, fuori di porta S. Croce, attuale zona tra il Bar Igea e il Tribunale (ex Tommaseo). Interessantissima anche una veduta di S. Cosimato dove esiste ancora il capitello che Turpin mette al lato sinistro della veduta stessa. Presentiamo però innanzitutto, in occasione del cinquecentesimo anniversario della nascita del cardinale Ippolito II d'Este, proprio la veduta della fontana di Nettuno a Villa d'Este. Il disegno a matita su carta, di m. 0,278 x 0,414 è inventariato come "Vue d'une pièce d'eau d'une villa à Tivoli", con una didascalia in basso a destra "a Tivoli".
Possiamo certamente far risalire il disegno al primo viaggio in Italia, all'incirca al 1808, e la fontana non presenta ancora la rigogliosa vegetazione che renderà illeggibile la fontana stessa alla fine dell'800 e prima del restauro Rossi-Salvati. Alla morte del cardinale Ippolito d'Este (1572) era infatti rimasto incompiuto il progetto di Pirro Ligorio di collegare la Fontana di Nettuno con le Peschiere (che si vede in vari progetti originari del giardino) e che Bernini aveva sistemato nella metà del Seicento, con la realizzazione di una cascata d'acqua che dalle Grotte delle Sibille (grotte ben evidenziate nel disegno presentato e non occultate, come dicevamo, dalla vegetazione) raggiungeva, attraverso un pendio roccioso, un semplice vascone sottostante. Prima del restauro una siepe spinosa recingeva la fontana separandola dal resto della villa. Venne realizzata perciò tra le due guerre, inglobando e sfruttando la soluzione del Bernini, una nuova fontana, che sarebbe logico chiamare "Rossi-Salvati", dal nome dell'ideatore del progetto e dall'ingegnere che collaborò per le difficoltà tecniche dell'esecuzione.
Gli interventi, che modificarono profondamente la visione che appare nel disegno di Turpin de Crissé, iniziarono nell'ottobre del 1927, con il dissotterramento e la posa in opera della statua del dio Nettuno, la predisposizione di nuove vasche in cemento armato per superare il forte dislivello e la realizzazione di circa 250 ml di tubazioni in cemento armato per l'adduzione di un ulteriore quantitativo di acqua. Mancano nel disegno anche le torrette laterali sopra le Grotte delle Sibille realizzate tra il 1928 e 1929. Ma il lavoro più scenografico fu la collocazione, ai lati della cascata di fronte alle Grotte delle Sibille, di due vasche rettilinee a sbalzo, da cui fuoriescono dodici zampilli di differente altezza che "stanno a suscitare e a tramandare il ricordo dell'organo idraulico". È questa certamente la fontana a più forte impatto della villa, perfetta sintesi tra antico e moderno, e fonte di ammirazione per tutti i turisti, almeno fin quanto gli schizzi degli zampilli della balaustra arrivavano all'altezza che fu voluta dal progettista Attilio Rossi, come si vede anche nell'affresco moderno in una parete dell'appartamento inferiore, cosiddetta Sala della Fontanina o del Concilio degli Dei.
Da qualche anno, un po' per i problemi causati dalla necessità di depurare le acque dell'Aniene, ma più probabilmente per una discutibile scelta censoria (mi si dice per non coprire la visione dell'architettura della fontana dell'Organo) gli zampilli sono per così dire monchi, esangui, tarpati e non raggiungono più il cielo; anche le due torrette laterali hanno perso così la loro funzione di eccezionale balconata e non si assiste più agli "Oh!" di meraviglia degli stranieri. Vedremo ancora gli zampilli della fontana "Rossi-Salvati" arrivare fino al cielo, oppure i censori odierni avrebbero addirittura preferito lasciare, per un insano progetto di conservazione, la fontana così come appare, certamente incompiuta, nel disegno di Turpin de Crissé? (Nota: per permettere la leggibilità dei particolari abbiamo usato sul file jpg lo strumento della correzione per rendere perfettamente i tratti a matita, altrimenti, il disegno stesso sarebbe stato poco leggibile).