"Statua lignea di san Valerio" di autore ignoto
Per la prossima apertura della Mostra nel Museo della cittą a piazza Campitelli dal titolo "Tivoli Medievale. Una cittą da riscoprire" e in occasione della conseguente pubblicazione del Catalogo, vogliamo porre l'attenzione su una delle opere pił pregevoli di quel periodo, fortunatamente facente parte ancora del patrimonio della nostra cittą. Si tratta di un capolavoro di un autore ignoto, San Valerio, opera del XII secolo, in legno scolpito e dipinto, 116 x 34 x 7, conservato ora, per ragioni di sicurezza, nel Vescovado di Tivoli. Lo presentiamo nella bella foto di Roberto Giagnoli, su autorizzazione della Curia Vescovile di Tivoli.
Per la prossima apertura della Mostra nel Museo della cittą a piazza Campitelli dal titolo "Tivoli Medievale. Una cittą da riscoprire" e in occasione della conseguente pubblicazione del Catalogo, vogliamo porre l'attenzione su una delle opere pił pregevoli di quel periodo, fortunatamente facente parte ancora del patrimonio della nostra cittą. Si tratta di un capolavoro di un autore ignoto, San Valerio, opera del XII secolo, in legno scolpito e dipinto, 116 x 34 x 7, conservato ora, per ragioni di sicurezza, nel Vescovado di Tivoli. Lo presentiamo nella bella foto di Roberto Giagnoli, su autorizzazione della Curia Vescovile di Tivoli.
Statua lignea di San Valerio
Il rilievo ligneo raffigurante un santo in tunica e pallio, gią nella Chiesa di San Silvestro, parete destra, proviene dalla distrutta chiesa di san Valerio. Quest'ultima cosģ si trova descritta da Antonio del Re, intorno all'anno 1617: "San Valerio in Tivoli si trova dedicato al suo nome una chiesa nella quale stava gią la sua effigie su l'altar magiore di rilievo, et hora di pittura con habiti di Diacono, o subdiacono, d'etą giovine, dove se li celebra la festa ogn'anno lą vigilia di San Thomasso Apostolo. Hņ fatto diligenza di trovare in molti martirologii lą festa, et vita di questo santo et non l'ho potuta trovare ancor che di Valerii io n'habbia trovati. Ne di lui trovo altro, esser stato Diacono o subdiacono dall'habito che hą la sua statua, et pittura in detta chiesa, et che fł confessore come apparisce da una iscrittione in pittura alla parte dell'evangelio al muro dell'altar maggiore. Et si crede questo santo esser di Tivoli, et perņ ivi esserli peculiarmente dedicato il tempio fin dal tempo d'Innocentio secondo Pontefice Romano l'anno 1138, come costa in detta iscrittione, dove appariscie lą sua consecratione, del tenore infrascritto:."
Il campanile della Chiesa di S. Valerio
(in fondo, leggermente a sinistra)
nella tela di Gaspar van Wittel
(circa 1711, particolare),
su autorizzazione dell'Accademia di S. Luca
L'opera, in buono stato di conservazione con tracce di doratura e dei colori rosso, bianco e marrone, č stata datata nella prima metą del XII secolo, in rapporto alla dedicazione della chiesa di S. Valerio, come riferito da Antonio del Re, e per i caratteri romanici (la bocca tracciata appena, la grave rigiditą del corpo angoloso, la trattazione delle vesti aderenti e penetranti nelle carni, il parallelismo delle pieghe che specie sulle ginocchia s'allargano da ogni lato come onde concentriche). Altri studiosi propongono invece la seconda metą del XII secolo per i caratteri maturi dello stile della figura. Proprio alla fine dello stesso secolo propendono ancora altri critici proprio per il persistere della tradizione iconografica bizantina, lontana dal gusto contemporaneo in Occidente.
(novembre 2023)