Emblematica la frase di Morris ricordata dal suo amico Oscar Wild: "Ho tentato di rendere ogni mio lavoratore un artista, e quando dico un artista, intendo dire un uomo".
Perciò due artisti, Morris e Burne-Jones, con le maestranze della Morris & Co. diedero vita alla decorazione delle vetrate della cappella dello Jesus College dell'Università di Cambridge, il più antico edificio dell'Università ancora in uso (inizi XI secolo), anche se più volte restaurato e profondamente ristrutturato nelle linee essenziali. Pure le decorazioni per i soffitti a cassettoni della navata e della torre furono progettate da William Morris e dipinte sotto la sua direzione nel 1867; e tra il 1873 ed il 1877 furono costruite le vetrate delle finestre della navata e del transetto dai disegni di Edward Burne-Jones e di Ford Maddox Brown.
Bisogna dire che l'arte della vetrata aveva avuto un periodo di stasi, che durò dal Seicento all'Ottocento, soprattutto perché si utilizzava l'imitazione servile del periodo Medievale (che pure era preziosa dal punto di vista della tecnica).
Proprio i preraffaelliti, i Nazareni ed i primitifs francesi compresero il valore della tecnica vetraria in rapporto al loro particolare gusto lineare e coloristico, rapportato alla loro adorazione del periodo che andava dal Trecento fino al primo Raffaello. Notevoli allora risultano gli esempi delle vetrate eseguite da William Morris dai disegni di Burne-Jones, che aboliscono i forti contrasti chiaroscurali, con cui si cercava nel tardo Cinquecento e nel Barocco d'imitare la pittura di decorazione con vetrate più dipinte che incastonate, dando invece proprio un notevole valore al "cartone" preparatorio. (Si diffuse poi quel gusto floreale delle arti decorative, per un malinteso naturalismo, che diede un forte impulso alla vetrata moderna, adatta da quel punto più alle case moderne che alla decorazione delle chiese). Ed ecco allora la Sibilla Tiburtina, sulla destra, che affianca insieme alla Sibilla Eritrea (originaria cioè della città di Eritre, in Asia Minore), l'Evangelista Giovanni. Coperta di pelle di leone, che vuole ricordare la fatica di Ercole sopra il leone nemeo, proprio per un omaggio alla nostra città che si ritiene fondata dal figlio di Giove ed Alcmena.
Nella parte alta, proprio a destra della stessa Sibilla Tiburtina, vi è la visione di Gesù Cristo in grembo alla Madonna attorniata dagli Angeli per ricordare la profezia della Sibilla: Nascetur Christus in Bethlehem Annunciabitur in Nazareth regnante tauro pacifico fondatore quietis, o felix mater cuius ubera illum lactabunt «Nascerà Cristo a Betlemme. Se ne darà l'annuncio a Nazareth durante il regno del toro pacifico (Ottaviano Augusto), fondatore della pace. O felice quella madre il cui seno lo allatterà».
luglio-agosto 2015