Proprio la Sibilla Tiburtina, olio su tela, cm. 80x90, è stata certamente l'opera più significativa della Mostra stessa, laddove il maestro Brogli non ha esitato a cimentarsi con un tema che da sempre ha visto il fiorire di una ricchissima tradizione iconografica (oltre che a cimentarsi con un volto femminile estremamente espressivo). La fanciulla, o meglio la donna vista la profonda esperienza che emana dai suoi occhi, è raffigurata con uno scorcio nel nostro tempo presente rappresentato proprio dal Tempio cosiddetto della Sibilla, nel suo aspetto attuale. La giovane donna colpisce proprio con il suo sguardo interrogativo ed inquietante, dove si può cogliere anche uno sfondo di mistero sensuale. Passato e presente che si intersecano, con la finestra aperta sui Templi dell'Acropoli ed in questo modo il maestro Brogli ha superato, per il taglio dell'opera, la vecchia convenzione fiamminga di dividere in due l'opera con una violenta diagonale, chiusa verso l'osservatore ed aperta in lontananza. Proprio lo sguardo michelangiolesco della Sibilla è il motivo ispiratore che lega passato e presente, rendendo tutta l'opera quanto mai inquietante ed attuale.
I colori ad olio pur vivi e splendenti (il dipinto è del 2005) non sono mai volgari, siamo certi invece che la patina del tempo renderà la tela ancor più fascinosa, tanto da farla annoverare tra le opere più famose dedicate alla nostra città. Scrivemmo sul Notiziario Tiburtino, all'epoca della mostra che sarebbe stato veramente necessario perciò che il Comune di Tivoli potesse acquisire quest'opera, perché, come è noto e come faceva rivelare nel 2004 il dott. Roberto Missoni negli Atti e Memorie della Società Tiburtina di Storia e d'Arte (Società che patrocinò la mostra), Tivoli possiede, opera degna di essere chiamata tale, un solo acquarello, quello di Ettore Roesler Franz, donato dall'artista al Comune di Tivoli grato per la cittadinanza onoraria conferita nel 1903. Non così si comportò il Comune di Roma che acquistò subito la serie dei 120 acquarelli di Roma sparita, comprendendo la validità non solo documentaria dell'opera. "Ora che c'è il nuovo spazio delle Scuderie Estensi il dipinto sulla Sibilla Tiburtina potrebbe essere proprio la prima opera dapprima di una esposizione permanente, poi di un vero e proprio Museo. Siamo certi che non mancheranno gli sponsor" , scrivevamo testualmente. Un mecenate tiburtino, letto il nostro appello, contattò il maestro per acquistare l'opera e donarla alla città: troppo tardi, il dipinto era già stato venduto e partito per oltreoceano, dove speriamo possa fare di propaganda per la nostra città. Una nota negativa: il fiume Aniene, il cui percorso legava la Mostra, mancava di uno degli aspetti paesaggistici più riprodotti: il Ponte Lucano ed il sepolcro dei Plauzi. Il maestro Brogli non si potè cimentare con questo scorcio, considerando l'aspetto attuale della zona, che il muro (all'epoca, il 2005, propagandato come più basso e perciò in grado di "mettere in rilievo il monumento" -sic!-) certamente non risolverà. Com'è possibile che abbiano fatto ridurre quella zona in questo modo? Eppure abbiamo figure rappresentative nelle alte sfere del Ministero dei Beni Culturali! Ricordiamo che il dipinto è stato anche riprodotto sulla copertina degli Annali del Liceo Classico "Amedeo di Savoia" di Tivoli.