"Veduta della valle dell'Aniene presso Tivoli" di Carl Morgenstern

a cura di Roberto Borgia

Il pittore paesaggista tedesco Carl Morgenstern, nato e morto a Francoforte sul Meno, 1811-1893, era figlio d'arte in quanto il genitore Johann Friedrich era già un pittore di architetture e paesaggi, nonché valente incisore. Ma possiamo affermare che il nostro Carl rappresentò la quarta generazione di questa famiglia di artisti originaria di Rudolstadt in Turingia.
Dopo i suoi studi, dapprima sotto la guida del padre, poi sotto valenti maestri trascorse, dal 1834, ben tre anni in Italia, dopodiché ritornò a Francoforte sul Meno, dove mise famiglia nel 1845. Francoforte rimase il centro della sua vita, ad eccezione di brevi viaggi in Svizzera nel 1840, 1849, 1851, 1856 e 1864, nella riviera ligure nel 1841, in Olanda nel 1843, in Francia nel 1844 e a Venezia nel 1846.
Nel 1866 fu nominato professore. Morì il 10 gennaio 1893 all'età di 82 anni nella sua città natale.


Ingrandisce foto Veduta della valle dell'Aniene
presso Tivoli

La sua tomba si trova nel Cimitero principale di Francoforte (Frankfurter Hauptfriedhof) ed essendo stato uno dei cittadini più illustri della città la sua è una tomba onoraria (Ehrengrab), una tomba cioè la cui conservazione e manutenzione è a carico della pubblica amministrazione. Seguì i suoi passi il figlio Friedrich Ernst Morgenstern (1853-1919), famoso soprattutto per i suoi paesaggi a sfondo marino. Quando si trattava di paesaggi italiani, il giovane Carl Morgenstern ruppe consapevolmente con la tradizione famigliare, che perpetuava l'antica tradizione olandese.
Questa "rivoluzione" fu considerata certamente audace perché i suoi avi avevano raggiunto la fama e una buona quotazione nel mercato dell'arte proprio con questa pittura tipica del XVIII secolo e trovavano perciò facoltosi cittadini acquirenti nella vecchia città imperiale.

I quadri successivi, ma soprattutto quelli legati al tema di Francoforte, mostrarono in seguito ripetutamente l'equilibrio tra questa arte di "rottura" e necessità di procacciarsi i mezzi di sussistenza finanziari. Morgenstern, come il suo maestro di Monaco di Baviera Carl Anton Joseph Rottmann (1797-1850), può essere assegnato alla corrente del romanticismo, corrente nella quale rimase per tutto il resto della sua vita.


Ingrandisce foto La tomba di Carl Morgenstern nel
cimitero principale di Francoforte sul Meno
(Foto Fabrizio Borgia, 20 gennaio 2022)

Le sue opere del primo periodo, influenzate dal viaggio in Italia, mostrano prevalentemente paesaggi che sorprendono con i loro speciali effetti di luce. Ciò giustificava il suo soprannome di "Italianista" con il quale fu conosciuto nella colonia di pittore di Kronberg, una delle prime associazioni di artisti in Germania, che è esistita dal 1858 fino al 20° secolo.

Ed ecco allora questo magnifico olio su tela "Veduta della valle dell'Aniene presso Tivoli", del 1839 cm. 77,5 x 93, collezione privata, la cui luminosità "italiana" pervade ogni angolo. Possiamo affermare che il nostro Morgerstern è l'erede di quella tradizione olandese il cui capofila fu certamente il pittore, disegnatore ed incisore Bartholomeus Breenbergh (Deventer 1598 - Amsterdam 1657) che, semplice apprendista ad Amsterdam, fu profondamente influenzato dai dieci anni trascorsi in Italia.

L'olandese, come il nostro pittore di Francoforte, lavorarono nello stesso tempo allo studio della natura in modo innovativo, cioè ritraendo l'aspetto della campagna romana del tempo inondata dalla luce meridionale. Breenbergh appartenne insomma alla prima generazione di italiani olandesi, artisti che si recarono in Italia negli anni '20 del XVII secolo e si ispirarono alla sua luce e alla sua atmosfera, contribuendo a portare la tradizione italiana del paesaggio nei Paesi Bassi, riflettendo il fascino di artisti del nord Europa con paesaggi italiani piuttosto che con la topografia locale. E la famiglia di Morgerstern certamente aveva avuto contatti con queste opere ispirate dalla luce, che tanto poi ispirarono il giovane artista, ma che non avevano ispirato i suoi antenati, preoccupati di vendere opere ai ricchi mercanti di Francoforte, interessati più alle minuziose architetture nordiche che alle atmosfere italiane.
(marzo 2022)

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