"Balcony, Villa d'Este" di Thomas Worthington Whittredge
Abbiamo già parlato della Hudson River Scholl a proposito del dipinto di Thomas Cole (1801-1848) "A View near Tivoli (aka Morning), (Una veduta presso Tivoli, anche nota come Mattino) del 1832 inserito in questa rubrica del "Museo virtuale". La Hudson River Scholl non fu in realtà una vera scuola caratterizzata dalla comunità di intenti, ma trovò la sua migliore definizione in un realismo romantico che cercava di fondere realtà e idealizzazione, nella ricerca del pittoresco. L'altro quadro che presentiamo è di Thomas Worthington Whittredge (1820-1910), Balcony, Villa d'Este, 1858, olio su tela, cm. 27,30 x 34,92, Collection of the Springfield Museum of Art, Ohio, USA. Inv. 1973.004. Questo pittore crebbe in una fattoria alla periferia di Springfield. All'età di diciassette anni si trasferì con sua sorella a Cincinnati e presto imitò suo cognato diventando pittore. Whittredge dimostrò rapidamente le sue capacità ed nel 1838 era citato come pittore di ritratti. Dopo un breve soggiorno ad Indianapolis ritornò a Cincinnati, stavolta specializzandosi come pittore di panorami. Anche le opere di Thomas Worthington Whittredge eseguite prima del soggiorno in Europa rivelano il realismo romantico del fondatore della Hudson River. Intanto una serie di lavori commissionatigli permise al pittore statunitense di navigare fino all' Europa nel 1849, per seguire studi a Düsseldorf e a Roma. Mentre studiava con Emanuel Gottlieb Leutze(1816-1868) a Düsseldorf posò per la figura di Giorgio Washington nel dipinto famoso di Leutze "Washington Crossing the Delaware" (1851), del Metropolitan Museum of Art di New York; disse, a questo proposito T. T. W. : "Vestito in completa uniforme come Washington, io quasi ero morto. Gli amici versarono champagne nella mia gola ed io vissi per mezzo di esso".
Balcony, Villa d'Este
Nel 1856 si stabilì in Italia per dipingere paesaggi per turisti, fino al suo ritorno in America nel 1859, stabilendosi a New York, dove contribuì a fondare il già citato Metropolitan Museum of Art. Fa piacere notare l'interesse per la Villa d'Este di questo altro grande paesaggista americano, in particolare per la balconata che era già stata ripresa e sarà ancora ripresa da altri grandi artisti (Corot, Roesler Franz, per tralasciare tutte le fotografie, anche liberty). In questa pittura tutto è semplice, i colori rispecchiano le linee essenziali del paesaggio, sembra piuttosto un'esercitazione pittorica, lontana dalla ricercatezza di altri pittori che nella balconata hanno cercato o ricercheranno effetti di luce con pozzanghere o foglie cadute.
Il paesaggio è reale, come poteva essere una Villa d'Este, ancora chiusa al grande pubblico, ma troppo lineare per poter essere vera, piuttosto un'idealizzazione geometrica per un pittore abituato a cimentarsi con gli spazi e i colori del paesaggio statunitense. Anche in questo dipinto troviamo però la caratteristica della Hudson River School e la polemica che questi artisti ebbero con molti classici del passato, come scrisse il critico Roger Fry (1866-1934):" I paesaggi di Claude Lorrain sono falsi in natura, in quanto completamente antropocentrici. I suoi alberi esistono solo per l'ombra piacevole; i suoi contadini per darci l'illusione della vita pastorale, non perché si affatichino per vivere. Il suo mondo non esiste per essere vissuto, ma solamente per essere guardato e provocare una piacevole malinconia o un sogno soave" Se Corot aveva inserito nella stessa balconata un fanciullo, se altri, come dicevamo prima metteranno foglie cadute o pozzanghere o anche altre persone, T.T.W. nel silenzio e nella pace assoluta che ispira questo quadro ci fa respirare un senso "divino" proprio per l'assoluta semplicità. Si percepisce che è l'opera di una artista del cosiddetto nuovo mondo, che ha assimilato la tecnica europea, ma vuole svincolarsi dal retaggio classico: "Stiamo cercando e stiamo sperando in qualche cosa che distingua l'arte del nostro Paese, qualcosa che riceva un'impronta dalla nostra peculiare forma di governo, dalla nostra posizione nel mondo. Qualche cosa di particolare del nostro popolo che differenzi la sua arte da quella delle altre nazioni, e ci renda capaci di pronunciare senza vergogna la consueta frase 'arte americana".