Fauno in marmo rosso antico

Villa Adriana, il celebre Fauno ebbro in marmo rosso rinvenuto nel 1736

Il Fauno ebbro in marmo rosso antico, databile II secolo d.C. , è una copia di un originale ( del tardo ellenismo) realizzato forse in bronzo. E' alto cm 167,5 ed è conservato, tranne la parentesi della mostra “Villa Adriana: una storia mai finita”, nella sala del Fauno nei Musei Capitolini a Roma.
Inutile dire che questa splendida opera d'arte fu rinvenuta proprio nel sito archeologico tiburtino nel lontano 1736 durante uno scavo non autorizzato condotto nella zona della c.d. Accademia. e fu subito e ottimamente restaurato da Clemente Bianchi e da Bartolomeo Cavaceppi. Fu donato ai Musei capitolini nel 1746 da papa Benedetto XIV. La scultura, di altissima qualità tecnica e artistica, rappresenta uno dei più significativi e importanti documenti della scultura antica.

L’intervento di restauro realizzato dal CCA, Centro di Conservazione Archeologica, ha permesso di studiare i materiali originali, attraverso l’osservazione diretta e analisi scientifiche, e individuare gli inserti aggiunti in un restauro passato. La pulitura delle superfici, oscurate da polveri e alterazioni di protettivi applicati nel corso dei secoli, ha portato alla luce le tracce delle lavorazioni antiche e apportato nuove conoscenze sulla scultura e la sua realizzazione. Il restauro conservativo della statua del Fauno ebbro in rosso antico si è svolto nell'arco di tempo che va dal settembre 1999 al dicembre 1999.


Ingrandisce foto Il fauno

La scultura rappresenta uno dei capolavori più apprezzati del Museo Capitolino e l’intervento di conservazione, eseguito a “porte aperte” è stato un evento culturale che ha arricchito la visita di migliaia di visitatori.

E' in marmo rosso antico. Tale qualità di marmo poteva essere o di colore rosso vivo o cupo. Proveniva soprattutto dal Peloponneso e fu utilizzato a Roma per ornare i templi imperiali e per abbellire elementi architettonici importanti. I marmi, specialmente quelli colorati (giallo antico, verde antico, cipollino, porfido rosso e verde ecc.), erano infatti materiali molto pregiati e costosi che venivano trasportati via mare attraverso le principali rotte commerciali del Mediterraneo. Giungevano al porto di Ostia su navi (chiamate naves lapidariae) e da qui, con barconi che risalivano il Tevere, arrivavano a Roma. La scelta di realizzare il fauno con il marmo rosso forse è dovuta al fatto che si associa benissimo al colore del vino e quindi a Dioniso.

Il fauno, completamente nudo, presenta tutte le caratteristiche tipiche di un satiro: una piccola coda, le orecchie appuntite, i capelli arruffati e a ciuffi, le due escrescenze situate alla base del collo. Segue il corteo di Dioniso ed ha il braccio destro alzato che sorregge con la mano un grosso grappolo d'uva. Una mantella di pelle di cerbiatto gli copre la spalla e il braccio sinistro da cui fuoriescono altri grappoli d'uva. Occorre precisare che ai Musei Vaticani è conservato un altro Fauno trovato sempre a Villa Adriana nella stessa zona della c.d.Accademia. Gli studiosi ipotizzano che i due Fauni costituivano una coppia posta una di fronte l'altra né più né meno come i due Centauri Furietti (anch'essi conservati presso i Musei Capitolini) in marmo grigio realizzati da Afrodisia Aristeas e Papias. Ciò induce a ipotizzare che anche i due Fauni fossero stati realizzati dalla scuola di Afrodisia molto stimata e ricercata durante il regno di Adriano.

Nei dintorni

Approfondimenti

    Le guide di Tibursuperbum

    Con il patrocinio del Comune di Tivoli, Assessorato al Turismo

    Patrocinio Comune di Tivoli

    Assessorato al Turismo